Ritorna in libreria Luca Bianchini con Dimmi che credi al destino

Le storie ambientate nelle librerie hanno un fascino tutto loro, a metà tra il vintage e il romanticismo. Poi se a scriverle è Luca Bianchini, l’enfant prodige dell’editoria italiana, il successo è assicurato.


Il suo ultimo libro, Dimmi che credi al destino, è una deliziosa commedia agrodolce, che non vi lascerà delusi.

Luca Bianchini è un adorabile Peter pan, scrittore e giornalista poliedrico, è una delle più belle persone che abbia mia incontrato in questi anni di televisione. Ha energia da vendere, la sua allegria è contagiosa. Le sue storie riescono ad avvolgerti e ad accompagnarti per mano in trame romantiche, divertenti, in cui l’ironia dei personaggi non delude mai.


Ritorna in libreria, l’enfant prodige dell’editoria italiana Luca Bianchini  con Dimmi che credi al destino


Bianchini è lo scrittore che vorrei per amico. Perché la sua bontà è disarmante! Adoro la sua verve, il suo carattere giocoso (come è bello vedere una persona sorridere sempre) e come non rimanere colpiti, ad esempio, dalla descrizione che fa di sé sul suo sito?


“Sono nato l’11 febbraio 1970. Nello stesso giorno, in anni diversi, sono comparse Jennifer Aniston, Irène Némirovsky, Sarah Palin e la Madonna di Lourdes. Le cose più belle mi sono successe senza averle cercate direttamente, come a tutti, credo. Ma mi piace credere alle coincidenze e questo dipende senza dubbio dagli anni che passano. L’unica cosa di cui sono sicuro, in questo tempo precario, è che scrivere è la cosa che amo di più, dopo la pasta coi broccoli.”


Uno così lo sia ama a prima vista e non lo si lascia scappare!!!


Il suo precedente romanzo, “Io che amo solo te”, ha venduto oltre 250mila copie e sta per diventare un film, diretto da Marco Ponti. Pochi giorni fa, infatti, sono iniziate a Polignano a mare, le riprese con Michele Placido, Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti.


Al centro del racconto c’è la storia di Ninella (che nel film viene interpretata da Maria Pia Calzone) e don Mimì (Michele Placido): un amore impossibile coronato però da un colpo di scena: sua figlia Chiara (Laura Chiatti) si fidanza proprio con Damiano (Riccardo Scamarcio), il figlio dell’uomo che ha sempre sognato e desiderato. Quando i due ragazzi decidono poi di convolare a nozze, si animano le tensioni sotterranee tra le due famiglie, creando una vera baraonda di situazioni surreali. E poi basta dare un po’ di sfogo alla fantasia per capire che non sarà un matrimonio facilissimo…e che i colpi di scena sono dietro l’angolo.


Lo stesso Bianchini, farà un cameo nel film tratto dal suo libro e non è nella pelle. Ritorna nella sua adorata Polignano che è diventata, negli ultimi anni la sua cittadina adottiva. Fu qui che si scontrò per la prima volta, con la tradizione nuziale, rimanendo affascinato dall’indimenticabile folklore pugliese.


I matrimoni del resto, non sono altro che dei crocevia tra lunghissime portate, sentimenti e risentimenti, outfit all’ultima moda, amori mancati e coronati, giorni più belli della nostra vita, costruiti intorno ai tavoli, tra menù elaborati, bomboniere di Limoges e confettate.


In questi giorni, in libreria, è uscita l’ultima fatica letteraria di Bianchini: Dimmi che credi al destino, edito da Mondadori. E dire che sta per diventare un nuovo fenomeno letterario è troppo poco.


E’ un romanzo che intreccia realtà e finzione narrativa e che parla soprattutto di donne, della grande solidarietà che sanno spesso regalarsi, per affrontare al meglio le avversità del destino. Ma è soprattutto un romanzo che parla di seconde possibilità, di amicizia e di destino.


“Il destino è quella porta socchiusa da cui ogni tanto puoi sbirciare. E allora vedi che nulla avviene per caso e che tutto ha senso, anche quando sembra non averlo”


Ornella, è la direttrice dell’Italian Bookshop di Hampstead nel cuore di Londra, una piccola libreria italiana che rischia di essere chiusa per essere trasformata in un ristorante turco. Insieme a Clelia, scontrosa e insoddisfatta collega, cerca di portare avanti la libreria, tra mille difficoltà; ma per fortuna, arrivano, in suo soccorso, la sua adorata amica Patty e i suoi inseparabili tacchi 12 e il poliedrico barbiere gay Diego, e la situazione finalmente sembra migliorare.



Tutti i personaggi fuggono da qualcosa, chi da una zia tirchia, chi da un amore sbagliato, chi dalla solitudine, chi da un marito in fin di vita e un passato troppo difficile da dimenticare.



“Alcuni amori sono capaci di restarti nel cuore anche quando sanno solo farti del male”.

Ce la faranno i nostri eroi a salvare la libreria e a liberarsi dalla loro “appuncuntria” personale?

“Cos’è l’appucuntria? Chiede una sorpresa Ornella, a Diego?

“E’ quel misto di noia, nostalgia, mal d’amore, insoddisfazione e solitudine”.

Ma soprattutto quali saranno le sorti delle vere star della libreria: due pesci rossi di nome Russell & Crowe?

E’ un romanzo che fa sorridere, piangere e riflettere, come accade ad Ornella sulla sua panchina al parco di Hampstead Heath, spesso in compagnia di Mr George, un vecchietto che ha fatto la guerra, che ha studiato a Perugia e che legge Calvino.


Come non innamorarsi di questo straordinario vecchietto che ci insegna che in guerra la cosa più importante è non pensare: non pensare al passato e non pensare al futuro. Perché è lì che scatta la paura; o ancora che non è mai tardi per gli eroi. La prima cosa da sconfiggere è la paura. Perché in guerra tu puoi essere il tuo alleato ma anche il tuo peggiore nemico”.


Ornella impara ancora una volta a farsi coraggio. Anche con l’aiuto di Jane Austen e di Orgoglio e Pregiudizio. Le bastano poche righe del romanzo per ritornare a respirare. Ama Lizzie con tutta se stessa perché è come lei: un’eterna seconda. Se fosse esistita e si fossero incontrare, sarebbero diventate amiche, ne era certa.



E anche se è una maestra di cadute, Ornella, sa risollevarsi, sa guardare avanti, sa riprendere la sua strada, con un po’ di ammaccature, qui e là. “Del resto la vita non è un film dove i colpi di scena sono previsti”.

Ma Dimmi che credi al destino è anche una storia d’amore e come in tutte le favole a lieto fine, il principe azzurro arriva a salvare l’eroina della romanzo. E non ci sorprende che l’eroe sia il vicino di casa, quello che ti aspetta da una vita e che non sa cucinare un piatto di pasta e che gli viene così scotta da sembrare una minestra. Ma con gli occhi dell’amore tutto si perdona a un inglese maldestro coi fornelli.


“E quando scopri che non t’importa più che tempo fa, vuol dire che sei innamorata”.

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