Ray-Ban lancia “The weird collection styled by Yungblud. You’re on”

Ray-Ban lancia” The weird collection styled by Yungblud. You’re on”

Ray-Ban ha collaborato con il rocker pop-rebel YUNGBLUD per lanciare un’edizione limitata di occhiali da sole: The Weird Collection di YUNGBLUD.

La collezione comprende tre forme audaci ispirate alla visione fluo del futuro di YUNGBLUD: un luogo dove le persone possono essere se stesse, indipendentemente da ciò che il mondo dice loro di essere.

Dal suo debutto nel 2018, YUNGBLUD ha costruito intorno a sé, una community formata da milioni di anticonformisti provenienti da tutto il mondo. Ray-Ban omaggia questo grande gruppo di persone con una nuova versione degli stili bold in acetato, ognuno infuso con l’audacia e lo stile inimitabile di YUNGBLUD.

I tre modelli rivisitati per l’occasione sono: gli State Street, i Nomad e i Carribean.

Gli State Street sono un’elegante versione squadrata dei classici Ray-Ban Wayfarer. L’artista ha riproposto la montatura in acetato associato al blu e arancio fluo, in un’interpretazione bistrato di uno dei modelli simbolo del brand.

Nel modello Nomad, l’artista ha voluto aggiungere, alla montatura in acetato, dettagli futuristici di color rosa fluo, accostati a lenti fotocromatiche Evolve nella variante rosa.

Infine, il modello Carribean è stato realizzato in una nuova versione con lenti fotocromatiche Evolve verdi. Le linee verdi sviluppate lungo la montatura nera, richiamano un futuro in cui ognuno sarà libero di sviluppare la propria identità.

I modelli saranno disponibili dal 23 novembre in edizione limitata esclusivamente su Ray-Ban.com e nei negozi Ray-Ban e saranno protagonisti del secondo Instagram Checkout Drop di Ray-Ban.

LA “SMART MOBILITY” PROPOSTA DA NITO

LA “SMART MOBILITY” PROPOSTA DA NITO

Negli ultimi anni sono stati compiuti molti sforzi di riflessione e pianificazione per trovare il miglior equilibrio tra mobilità ed esigenze legate alla sostenibilità. Questo è ciò a cui facciamo riferimento quando parliamo di “smart mobility” un termine spesso collegato a ‘smart city’, infatti non può esistere una città intelligente senza una mobilità intelligente.

Il termine “Smart” sta per “intelligente”: l’intelligenza legata all’innovazione e dettata dall’uso di nuove tecnologie. Queste nuove tecnologie possono essere rappresentate sia dal prodotto avente caratteristiche innovative che dalla gestione più intelligente delle risorse attraverso app o piattaforme.

Questo è il caso di NITO (Nuova Industria Torinese) una start-up tutta italiana, torinese per la precisione, che si occupa di smart mobility dal 2015.

L’elemento di forza che la contraddistingue dalla concorrenza, è sicuramente la ricercatezza e l’accuratezza posta nel design. Ogni mezzo è caratterizzato da: forme compatte, stile moderno, alta qualità dei materiali ed infine, il “Made in Italy” tanto caro a noi italiani.

Tutte caratteristiche che possiamo riscontrare nel loro scooter elettrico NES, motivo per cui è stato candidato al compasso d’oro: uno dei premi italiani più prestigiosi nel settore del design.

L’obiettivo futuro di questa start-up? Entrare nella “Top 5” delle aziende europee che si occupano di smart mobility e contribuire allo sviluppo ed utilizzo dell’elettrico in Italia.

Create la vostra NITO preferita qui

“Streight”l’omaggio dell’artista Pejac a chi combatte la pandemia

“Streight”l’omaggio dell’artista Pejac a chi combatte la pandemia

Nel particolare momento in cui viviamo, è facile che la paura e l’incertezza prendano il sopravvento, ma non devono mai mancare la gratitudine e la speranza verso chi lotta contro il virus.

Pejac, artista riconosciuto a livello mondiale le cui opere sono state esposte in città come Parigi, Londra o Venezia, dedica questo progetto a Santander sua città natale, come ringraziamento agli operatori sanitari della Cantabria per il loro immenso sforzo nella lotta contro la pandemia.

L’artista ha dichiarato: “From the first moment, the hospital has been receptive and enthusiasticand that has made the project flow in a harmonious and easy way..”. Fin dall’inizio, come spiega l’artista, l’ospedale è stato molto entusiasta e ben predisposto verso la sua proposta, rendendo il tutto più fluido ed armonioso.

L’artista cantabrico ha lasciato la sua impronta su diverse facciate dell’Ospedale Universitario Marqués de Valdecilla, a Santander, per rendere omaggio alle vittime del COVID-19 e per dare loro incoraggiamento e forza. Si tratta di un progetto composto da tre murales, situati su diverse pareti dell’ospedale, che cercano di trasmettere un messaggio di ottimismo davanti l’attuale difficile situazione.

Nella seconda metà di settembre, Pejac ha usato le pareti dell’Ospedale Universitario Marqués come delle tele: ‘Social Distancing’, ‘Overcoming’ e ‘Caress’ sono le tre opere che fanno già parte dell’ospedale cantabrico.

Il murales ‘Social Distancing’ gioca con il concetto di illusione ottica. Vista da lontano si presenta come una crepa nel muro, tuttavia da vicino la percezione cambia. La fessura profonda si scopre essere una moltitudine di persone i cui piccoli gesti di solidarietà ed affetto trasmettono ottimismo, invitandoci a pensare ad un futuro migliore. Proprio tra la folla, si possono notare gesti di empatia, amore che mirano ad un futuro migliore.

‘Overcoming’ è stato realizzato con la collaborazione di diversi pazienti del reparto di oncologia infantile che, con le loro mani, lo hanno aiutato a colorarlo condividendo così quella che l’artista definisce “un’esperienza indimenticabile” a livello artistico, ma soprattutto a livello personale.

In questo lavoro, osserviamo un bambino che riesce a raggiungere un punto molto alto, utilizzando la sua sedia a rotelle come una scala. L’artista riferendosi al bimbo,dice:“This is something that we, as a society could do – take this crisis anduse it to propel us forward”. – è qualcosa che potremmo fare come società: prendere questa crisi e usarla per spingerci avanti”.

‘Caress’ vuole farci riflettere su ciò che viene vissuto ogni giorno in ospedale. Due sagome nere, separate, sono ricreate sul muro. Non si possono toccare, ma le loro ombre proiettate per terra, simboleggiano quella necessità e volontà di avere di nuovo il contatto fisico, pertanto, sono riempite di colore. Con questo murales, l’artista voleva trasformare le ombre del medico e del paziente in uno stagno pieno di vita, rendendo omaggio a uno dei suoi pittori preferiti, Monet, e le sue ninfee.

Potrebbe interessarti anche il mio articolo “A New Now” l’installlazione di Morag Myerscough

Pietro Cataudella: quando i disegni si fondono con la realtà

Pietro Cataudella: quando i disegni si fondono con la realtà

Pietro Cataudella, classe 1991, è un illustratore e content creator siciliano molto conosciuto sui social network, in particolare Instagram.

CityliveSketch è il suo progetto nato nel 2014, con lo scopo di mostrare la bellezza dei luoghi iconici, le vedute più caratteristiche del mondo, le scene dei film ed i libri più conosciuti. Per condividere tutto questo, Pietro combina in maniera impeccabile le fotografie con i disegni che realizza su un semplice quaderno da viaggio.

Pratica, perseveranza ed entusiasmo, hanno portato Pietro ad arricchire la realtà, trasformandola in un vero racconto grazie ai suoi fantasiosi disegni.

La rivista D-Art ha avuto modo di intervistarlo, ecco a voi le domande:

Parlaci meglio del tuo progetto CityliveSketch: da dove nasce l’idea e quale è stato il primo disegno?

CityLiveSketch nasce dal desiderio di voler condividere immagini che non fossero solamente fotografie, ma dei contenuti più personali e originali.

Ho deciso così di unire le mie passioni per fotografia e disegno per realizzare qualcosa di nuovo. L’idea è nata nell’estate del 2014 a Marzamemi, piccolo borgo marinaro e frazione del mio paese di origine, Pachino, in provincia di Siracusa. Questo il primo CityLiveSketch:

Dove trovi l’ispirazione?

Da tutto ciò che mi circonda, paesaggi, scorci, monumenti o oggetti di uso comune.

Come realizzi i tuoi disegni e le relative fotografie?

Inizialmente i disegni li realizzavo a matita o penna su un taccuino. Da alcuni anni ho aggiunto al mio workflow il disegno digitale. Per quanto riguarda le fotografie, le scatto tutte con smartphone.

A quale disegno sei maggiormente legato e perché?

Ad oggi sono molto legato a questa illustrazione, realizzata durate il periodo di lockdown perché è una sorta di inno al ricongiungimento con i propri cari.

Ti ispiri a qualche artista in particolare?

Non proprio, cerco di avere sempre un mio stile riconoscibile.

Progetti per il futuro?

Spero di poter tornare presto a viaggiare in totale serenità e sicurezza per scoprire nuovi posti ed includerli in maniera creativa ed originale al mio progetto @CityLiveSketch.

“A New Now” l’installazione di Morag Myerscough a Parigi

“A New Now” l’installlazione di Morag Myerscough a Parigi

L’artista brittanica Morag Myerscough ha creato un artwork colorato ed esuberante in una piccola piazza tra il Centre Pompidou ed il quartiere di Saint- Merry.

L’installazione è stata commissionata dal collettivo 6M3 di Parigi, nell’ambito dell’iniziativa “Embellish Paris” con lo scopo di dare una nuova vita agli spazi trascurati della città.

Intitolata “A New Now”, l’installazione d’arte pubblica è alta otto metri e porta tutti i segni d’istintivi delle opere di Myerscough: colori forti, forme geometriche disordinate e caratteri audaci.

L’opera ha lo scopo di infondere gioia ed ottimismo, in questo periodo in cui la pandemia ha causato malessere generale.

“I have always felt strongly that we need art in every form to stimulate us and transport us from the everyday – but at this time, it is essential for our wellbeing. I do not believe in the phrase “a new normal”, I have always disliked the word “normal.

Continua con “I believe it is impossible to predict the future and we are living in A New Now! We need to find and embrace ways of moving forward here and now. We are in the midst of seismic changes and we must aim to make a better sustainable world.”

L’artista sostiene che abbiamo bisogno dell’arte nel nostro quotidiano, soprattutto in questo momento, in quanto è essenziale per il nostro benessere. Lei non crede in una nuova normalità perché non ama il termine “normale”, però pensa che dobbiamo creare un mondo migliore e sostenibile perché ci troviamo nel bel mezzo di cambiamenti climatici e sismici non indifferenti. Pertanto, ci invita a modificare la realtà creando un futuro migliore post Covid-19.

L’opera sarà visibile fino a fine dicembre 2020.


Potrebbe interessarti anche il mio articolo sulla collaborazione Gucci x OnePiece

GUCCI X ONE PIECE: UN LOOKBOOK ORIGINALE

GUCCI X ONE PIECE: UN LOOKBOOK ORIGINALE

One Piece non ha mai pensato di creare personaggi modello, ma la serie ha fatto proprio questo negli ultimi decenni. Con 470 milioni di copie in tutto il mondo, One Piece è il manga più venduto della storia e racconta le avventure di un pirata.


Monkey D. Rufy, meglio conosciuto come Rubber nell’edizione italiana, è il giovane protagonista con poteri speciali che mette insieme laciurma di Cappello di Paglia” per esplorare la Rotta Maggiore in cerca del leggendario tesoro One Piece, inseguendo il sogno di diventare il nuovo Re dei pirati.
Da Rufy, a Robin e persino Chopper, i pirati della “ciurma di Cappello di Paglia”sono un equipaggio di grande rispetto. Pertanto, questo significa che la banda è stata invitata ad un evento di alta moda, ovvero la recente collaborazione lanciata da Gucci.
Sì, hai letto bene. Gucci ha collaborato con One Piece per una collaborazione davvero unica quest’anno.


Il marchio di moda di lusso ha contattato due membri dell’equipaggio per vestire alcuni capi della collezione Fall/Winter 2020 “Fake/Not” di Gucci, tra cui spiccano lebags Jackie 1961 e Dionysus. Piuttosto che Nami e Nico Robin, questa partnership vede in veste di modelli i pirati Rufy e Zoro. Monkey D. Rufy e Roronoa Zoro fanno da modelli per i capi continuando così, quella tendenza che vede il mondo degli anime/manga irrompere prepotentemente in quello della moda.
Entrambi i modelli, indossano le borse firmate Gucci ed immancabile è il cappello di paglia di Rufy. Eiichiro Oda stesso è stato coinvolto nella creazione delle immagini. Oltre alla copertina della rivista, ha creato un intero lookbook con i due pirati nelle vesti di neo-modelli Gucci.