“The world to come” – 77mo Festival del Cinema di Venezia

“The world to come” – 77mo Festival del Cinema di Venezia

Può il luogo in cui viviamo, cambiare le nostre sensazioni e i nostri sentimenti? 
Proviamo a pensare a una coppia mondana che vive nella città di New York, fatta di incontri, serate social, mille impegni, e paragoniamola ad una che invece tira a campare mungendo mucche, spalando letame, tosando pecore e che si guadagna da vivere con i proventi del latte e del burro. La prima avrà infinite distrazioni ed occasioni di incontro, la seconda molto probabilmente vivrà una vita fatta di fantasie, dove i luoghi che visita saranno solo quelli che incontra sui libri, sempre che i libri se li possano permettere. Ecco questa seconda coppia è la protagonista di “The world to come”, il film di Mona Fastvold in concorso al 77mo Festival del Cinema di Venezia. 


Abigail è una donna remissiva, pratica, arresa alla sua vita di contadina e di moglie che deve accontentare il marito con l’unico piatto di patate bollite che possono portare a tavola. Da quando hanno acquistato la fattoria, una casa isolata nelle lande rurali del Midwest nella metà ‘800 tiene, dietro richiesta del marito Dyer, un diario con tutte le note spese, le entrate e le uscite ma nulla, si lamenta lei, sulle loro sensazioni, sulle perplessità, i problemi, le angosce, le inquietudini o le afflizioni. Nulla che abbia a che fare con i sentimenti. Vive in questa triste e desolata arresa alla vita e alla gioia da quando ha perso la loro unica figlia per difterite, l’unico tesoro che pensava potesse colmare il vuoto che non riesce a spiegare. Fino a quando arriva nel paese una coppia con cui tenteranno di stringere amicizia, Finney e Tallie, un uomo ruvido e aggressivo e una donna dai lunghi e vaporosi capelli ramati sul cui volto si legge la passione e la voglia di vivere. Una di quelle che sembrano più fortunate delle altre, ma la cui espressione denuncia più una sfortuna. 


Tra panoramici long take innevati e frastornanti bufere distruttive, “The world to come” racconta con femminile introspezione la ricerca della felicità, quella che le due donne, ignare del mondo esterno alle loro piccole mura, sentono di aver trovato, trovandosi. Un amore lesbo che non ha niente dell’erotico, ma che nella tragedia del silenzio forzato dall’ignoranza, esplode con una drammaticità alla Austen.

La regista Mona Fastvold esamina l’infinito universo femminile, quando l’una si accorge della vanità dell’altra consapevole della propria bellezza, quando l’altra ascolta con dolcezza le infantili poesie che vengono dal cuore e dalla solitudine, quando insieme scoprono che lasciarsi andare all’istinto di cercarsi, potrebbe sollevare i loro spiriti dal dolore di un’esistenza che vorrebbero, ma non possono cambiare. 


Gioia e stupore sono i sentimenti esplosi nella seconda parte del film, fino a quando il destino busserà alla porta. 
Valido candidato a vincere il Leone d’Oro, “The world to come” è ispirato al romanzo omonimo di Jim Shepard.