Addio ad André Courrèges

Si è spento ieri all’età di 92 anni André Courrèges, designer che rivoluzionò la moda degli anni Sessanta. Allievo di Cristobal Balenciaga, la sua è stata una carriera leggendaria che lo ha portato a brillare nel firmamento della moda internazionale, accanto a nomi del calibro di Pierre Cardin, Mary Quant, Paco Rabanne.

Pioniere dello stile spaziale che caratterizzò la moda degli Swinging Sixties, è considerato l’ideatore della minigonna, capo che rivoluzionò il guardaroba femminile, la cui paternità risulta ancora oggi contesa tra lui e Mary Quant. Visionario, rivoluzionario, audace, il suo stile era proiettato verso un futuro robotico e spaziale, tra suggestioni optical, arditi giochi geometrici e quel mood da space-oddities che trova in Courrèges sublime esponente. Amatissimo da Jackie Kennedy, Gianni e Marella Agnelli, vestì Audrey Hepburn e Françoise Hardy.

Nato a Pau il 9 marzo 1923, figlio di un maggiordomo, dopo aver conseguito una laurea in ingegneria civile prende parte alla Seconda Guerra Mondiale come pilota di aerei ma il suo sogno è la moda. Nel 1949 viene assunto da Balenciaga come tagliatore, lavoro che porta avanti per oltre 11 anni. Nel 1963 inaugura il proprio atelier insieme alla moglie Coqueline Barrière. La concorrenza è alta, e se porta il nome di Coco Chanel il gioco si fa davvero duro: mademoiselle Coco si erge a roccaforte di quella femminilità che a suo dire Courrèges sarebbe reo di aver sottratto alle donne. Lui dal canto suo si difende puntualizzando quanto il suo stile futurista ringiovanisca quelle stesse donne, liberandole da anni di costrizioni. In breve il couturier si afferma come uno dei nomi più amati dell’alta moda francese.

Audrey Hepburn in André Courrèges, foto di Douglas Kirkland, 1965
Audrey Hepburn in André Courrèges, foto di Douglas Kirkland, 1965
Lo stile inimitabile di André Courrèges
Lo stile inimitabile di André Courrèges

André Courrèges, foto di Peter Knapp, 1965
André Courrèges, foto di Peter Knapp, 1965



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Il suo stile è inconfondibile: le linee essenziali e pulite, il minimalismo degli abitini a trapezio, le gonne in vinile, indossate con il pullover e i celebri go-go-boots, innovativi stivali con tacco basso, perfetti per slanciare le gambe. Il bianco, alternato alle stampe otpical e alle righe, il trionfo dell’argento, per una donna siderale. Le sue collezioni futuriste e ultramoderne non temono la sperimentazione più ardita e l’uso di materiali inusuali, come il PVC, il vinile, il crochet. Le sue mannequin incarnano il mito della conquista dello spazio, tra stelle e galassie stilizzate, mentre oblò fanno capolino da little dress. Uno stile che molti definiscono “automobilistico”, per le cromie e i materiali usati, ma anche per l’energia e lo sprint che lo caratterizza. Il mood dei défilé di Courrèges sembra preso in prestito direttamente da film come 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick. Filmati girati in location parigine con mannequin che sembrano quasi creature aliene.

Nel 1972 realizza le divise per le Olimpiadi di Monaco. Dagli anni Settanta firma anche accessori, tra cui i celebri occhiali da sole Lunettes Eskimo, lanciati sul mercato nel 1965, ma anche ombrelli, gioielli, profumi, capi per l’infanzia e abiti da sposa. Nel 1984 si trasferisce a Tokyo. Nel 1994 il ritiro, a cause della battaglia più dura, contro il morbo di Parkinson. Courrèges, ormai stanco e malato, cede il brand che porta il suo nome al gruppo giapponese Itokin. Ieri lo stilista si è spento nella sua abitazione di Parigi. Lo ha ricordato oggi il presidente francese François Hollande. Con lui sparisce un tassello fondamentale della storia del costume e uno dei designer più originali di sempre.