Andrew Gn incanta Parigi, in bilico tra la Cina imperiale e note Art Déco

Un affascinante sincretismo culturale, suggestivo melting pot intriso di note etniche e suggestioni coloniali attraversa la collezione autunno/inverno 2017-18 di Andrew Gn: in bilico tra sartorialità timeless e dettagli tribali, sfila un vero e proprio tributo alla globalizzazione. Lo stilista riflette sui tempi attuali, in cui i confini tra i continenti appaiono quantomai labili e sfumati, grazie anche all’apporto di internet e delle nuove tecnologie, che hanno annullato le distanze tra i popoli. Gn, per un quarto giapponese e per tre quarti cinese, è nato a Singapore e ha vissuto in pieno multiculturalismo, attingendo a piene mani al fascino di ogni cultura. Tra lunghi abiti che ricordano quasi un kimono, sfila una geisha in chiave luxury, con lunghi orecchini pendenti e capi impreziositi da elementi grafici interessanti: tra velluti preziosi e sete profilate da balze e rouches, sfila una moda che attinge all’Oriente, tra decorazioni geometriche dal piglio tribale e motivi egizi, knitwear scandinavo che si alterna a top in jersey e disegni Maori. Suggestiva ed iconica, la collezione guarda anche al mondo dell’arte, in particolare all’opera di Gustav Klimt, in un estetismo considerato il tassello iniziale della globalizzazione stessa. “Le persone alla fine del 19esimo secolo iniziarono a viaggiare verso l’Africa, l’Asia e l’Oriente e a portare souvenir al ritorno dai loro viaggi”, così lo stilista ha commentato il mood che sta alla base della collezione: un grand tour in territori inesplorati, per una full immersion in culture tribali, da cui l’Occidente è irrimediabilmente attratto. Tra capi monacali in bianco e nero non mancano poncho in jacquard e dress in seta stampati con piume e frange. Sartorialità nei capispalla, tra dettagli in pelliccia e sete leopardate che si alternano a velluti pregiati. Eleganza timeless negli abitini da cocktail, in cui suggestioni vittoriane si uniscono all’opulenza Art Déco. La Cina imperiale si alterna ai velluti decorati con stampe ispirate all’opera di Aubrey Beardsley, per una collezione dallo charme evergreen. Chapeau.

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