La provocazione è di moda da Christopher Shannon

Il design e l’architettura costituiscono l’ispirazione prevalente alla base della collezione AI2017 di Christopher Shannon. Lo stilista ha infatti dichiarato di essersi lasciato ispirare dagli edifici che quotidianamente catturano il suo occhio durante il suo tragitto per andare a lavoro. Altro topos prediletto per la nuova collezione sono i ciclisti che percorrono la sua stessa strada: suggestioni tratte dalla vita quotidiana, ma che l’estro del designer trasforma in caleidoscopici giochi stilistici che attraversano la passerella.

Una collezione dallo spirito intrinsecamente streetwear, che vede un tripudio di colori audaci ed iconici riferimenti al denim, cifra stilistica di Shannon. Apre il défilé un outfit in jersey giallo canarino: le tinte fluo caratterizzano l’intera sfilata, insieme allo stile ciclista, che si traduce in leggings all over. Altro colore che domina la palette cromatica è l’indaco: l’abbiamo visto in pannelli patchwork su denim, per giacche e camicie accostato al bianco e al nero: spiccano colletti e cuffie in colori al neon e jeans declinati in accese bicromie.

Largo a proporzioni over e decostruzioni ardite, per accostamenti audaci che però non pesano mai sullo stile della collezione. Teatrale ed istrionico il denim utilizzato per decorare i parka. Il nylon, cifra stilistica del designer, torna prepotentemente anche su giacche con zip da indossare con pantaloni cargo. Ironia e aggressività sono i sentimenti prevalenti nel fashion show, a partire dagli slogan che campeggiano sulle maglie, inedite rivisitazioni del logo di altri brand: ecco “Tumbleweed” al posto di Timberland, “Loss International” al posto di Hugo Boss e “CS Constant Stress” per indicare Calvin Klein. Aperta provocazione o solo reazione alla Brexit e alla vittoria di Trump negli Stati Uniti? Potente ed efficace l’estetica del designer inglese, noto per le sue performance al limite del teatrale. Dissidente e fieramente bastian contrario, lo stilista di Liverpool è un anticonformista nato, da sempre amante degli eccessi e di uno stile che fa dell’imprevedibilità la sua prerogativa.

Anteprima per Inkiostro Biancofeaturing Kei Takemura
Giovani e liberi attraverso gli occhi di Pierpaolo Piccioli: dopo 25 anni il designer lascia la maison Valentino