Il giallo Tarantino di Fendi

Il giallo Tarantino di Fendi

Di Enrico Maria Albamonte

Un’estate assolata e bucolica dove fiori profumati sbocciano nei prati sullo sfondo di una natura radiosa illuminata da un sole caldo, abbagliante, che si tinge di quel giallo brillante tanto caro al regista Quentin Tarantino che ne ha fatto la cifra distintiva del suo ultimo capolavoro ‘C’era una volta…a Hollywood’. Baciata dal sole, la donna di Fendi tratteggiata da Silvia Venturini Fendi, al suo debutto come direttore creativo del ready-to-wear femminile della maison di LVMH( la designer figlia di Anna Fendi si occupava già degli accessori anche prima della scomparsa di Karl Lagerfeld e ora è il direttore artistico di Fendi) è più realistica ma anche più libera e un po’ più audace che in passato, come ha precisato la stilista romana nel backstage. Nel parterre, oltre al gotha della stampa internazionale, spiccano Katie Holmes, Sabrina Carpenter, Tommy Dorfman, Diplo, Matilda Lutz e altri ricchi, belli e famosi, tutti a Milano per scoprire le nuove proposte della griffe. Nello spazio Fendi di via Solari 35, su una lunga passerella dorata, sfilano le star del catwalk internazionale che rifanno il verso alla bellissima e sventurata Sharon Tate, icona tarantiniana (interpretat nell’ultimo film dalla splendida ed elegante Margot Robbie) amante del giallo canarino e delle pelli preziose, esibendo i nuovi feticci dell’estate 2020 targati dalla doppia ‘F’ (che significa Fun Fur ed è stato creato da Lagerfeld negli anni’60): la baguette e la peekaboo subiscono una metamorfosi realizzate con materiali sontuosi e insieme capricciosi come la rafia, pelle intrecciata e tela logata, ma anche fiori di visone intarsiati sulle baguette più desiderabili. Lavorazioni superbe impreziosiscono i talismani del lusso made in Fendi: le fantasie botaniche che celebrano una natura botticelliana appaiono shiny nella innovativa versione vetrificata e sono traslate sulle minibag da caveau e nella fodera del caban di castoro estivo, il camoscio traforato con patchwork geometrici è declinato in giacche fittate e lunghi spolverini molto seventies, la giacca boxy di nylon dal print tropical è completamente perforata al laser, il blouson di visone estivo biondo si porta con lo chemisier check dalla superficie cerata, l’accappatoio di spugna è stampato in versione quadri verdi e neri, striscioline di pellicce fresate e stampate a fiori multicolori sono disposte sui lievi soprabiti trasparenti, trame crochet si alternano a pattern matelassé peso piuma in bianco gesso e tinte pastello, come il rosa marshmallow. I volumi over e le costruzioni sartoriali che citano l’archivio anni’80 della maison non lasciano spazio ad anodine leziosità. Paillettes trasparenti drappeggiate e maglie sottilissime rimandano alle dimensioni scultoree di lavorazioni trapuntate e cloqué. Un caleidoscopio di texture e tonalità unisce la tradizione FENDI ad una vena di fronda estiva. La palette alterna i colori naturali al giallo, fino al rosa cipria e bib bubble fino al verde clorofilla. Tutto è molto fluido ed esprime il punto di vista femminile di Silvia Fendi sulla moda. Deliziosi maxi-gambaletti si abbinano a mocassini slingback con tacco largo e sandali peep-toe floreali.