Laura Biagiotti e l’abito dell’anima

Laura Biagiotti e l’abito dell’anima

Di Enrico Maria Albamonte

Oggi le donne hanno bisogno di abiti che le rappresentino e le accompagnino con discrezione e complicità nella vita quotidiana senza rinunciare a romanticismo e femminilità: questa è una collezione timeless, senza età e senza tempo, come lo stile Biagiotti che, quando guarda al passato, è già proiettato nel futuro”.

Con queste parole e con la grinta leonina che da sempre la caratterizza, Lavinia Biagiotti Cigna ha espresso in maniera efficace lo spirito della collezione primavera-estate 2020, in continuità con lezione della madre Laura, fondatrice di una delle griffe più longeve del gotha dell’italian style, la stessa griffe con la quale ha varcato i confini del celeste impero nel 1988 in tempi non sospetti, precorrendo la strada imboccata in seguito da tanti altri marchi del lusso. L’incipit e la conclusione dello show, ambientato come sempre al Piccolo Teatro studio, è affidato al talento performativo della bellissima Anna Cleveland, che dalla iconica madre Pat, la super top anni’70 e’80 amatissima da tutti i più grandi creatori di moda della scena mondiale per la sua autoironia e per l’allure leggera e solare con la quale calcava le passerelle più prestigiose danzando, ha ereditato l’eleganza innata e la capacità di saper interpretare magistralmente e con grazia l’abito che porta.



Americana, ma cresciuta in Italia, Anna Cleveland, che è anche il nuovo volto della campagna pubblicitaria di Laura Biagiotti per l’autunno-inverno alle porte, ha sfilato per la prima volta a 6 anni sulla scalinata di Trinità dei Monti per il brand Biagiotti Doll pensato per vestire le più piccine. In pedana si dipana un racconto fatto di capi saggi e colti, che in una palette che alterna il bianco, cifra dello stile Biagiotti, al ciclamino, al deep blu e al giallo granturco, reinventano il settecento attraverso le garbate stampa floreali un po’ Marie Antoinette e con le bluse in tessuti croccanti che si arricchiscono di qualche balza qua e là per stemperare il nitore formale dei capi della griffe. Il cachemire estivo più immacolato è proposto in versione fishnet mentre il denim domina il daywear attraverso volumi generosi e pantaloni cinquetasche che non strizzano mai le forme. Per la sera un diluvio di lustrini sulle tute e gli abiti sognanti, mentre sulle note di dolci musiche in stile revival anni’80 compare lo stesso abito bambola in taffetas color panna che è diventato il passepartout delle donne contemporanee che amano stare comode ma anche sognare un po’. Nel parterre applaudono Carla Fracci, Natasha Stefanenko, Tiziana Rocca, Serena Rossi e non ultima, Laura Chiatti, avvolta in un tuxedo di pizzo dorato e musa del nuovo profumo della maison romana che si chiama appunto ‘forever’, perché lo chic è inossidabile e il profumo è un po’ l’abito dell’anima. ‘La moda passa ma lo stile resta’ diceva Coco Chanel che di eleganza se ne intendeva eccome. E in un momento in cui la moda si appella al buon senso spezzando una lancia affilata a favore della normalità e del buongusto, Laura Biagiotti che ha sempre disegnato una moda ‘umana’ per donne che non amano strafare, è sicuramente nel suo elemento.