Loulou de la Falaise: essere una musa

Se ne andava quattro anni fa una delle più famose icone di stile del Novecento. Musa storica di Yves Saint Laurent e protagonista indiscussa della moda dagli anni Sessanta in poi, Loulou de la Falaise è stata l’icona fashion più famosa dagli anni Sessanta ai giorni nostri.

Musa per antonomasia della Rive Gauche di monsieur Yves, incarnò la quintessenza dello stile bohémien divenendo a sua volta una brillante designer di gioielli. All’anagrafe Louise Vava Lucia Henriette le Bailly de la Falaise, Loulou nacque in Inghilterra il 4 maggio 1948 dalla modella anglo-irlandese Maxime Birley, amata da Cecil Beaton, e dal marchese Alain de La Falaise, grande intellettuale.

Battezzata con il profumo Shoking di Elsa Schiaparelli anziché con l’acqua benedetta, come lei stessa dichiarò, Loulou ebbe un’infanzia travagliata: le numerose relazioni extraconiugali della madre portarono i genitori al divorzio e quest’ultima perse la custodia dei due figli, Loulou e Alexis, che furono affidati a delle case famiglia.

Loulou de la Falaise è stata musa iconica di Yves Saint Laurent


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Loulou de la Falaise in Yves Saint Laurent


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All’anagrafe Louise Vava Lucia Henriette le Bailly de la Falaise, Loulou nacque in Inghilterra il 4 maggio 1948


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Loulou de la Falaise era figlia della modella Maxime Birley, amata da Cecil Beaton, e dell’intellettuale di sangue blu Alain de la Falaise


Nelle vene di Loulou scorreva sangue inglese, irlandese e francese: ribelle per natura, la piccola venne espulsa da ben tre scuole, in Sussex, a Gstaad e a New York. Ma è nella Grande Mela che inizia per la giovane una carriera che la porterà a divenire una delle maggiori icone di stile mai esistite. Le sue gambe chilometriche e il suo charme androgino incantano la celebre editor Diana Vreeland che la ingaggia come modella facendola ritrarre da nomi del calibro di Richard Avedon e Irving Penn. Tuttavia la personalità scoppiettante della giovane le rende presto odioso il lavoro di modella: Loulou ha troppo da dire per amare quella professione fatta di pura immagine. La giovane vola quindi alla volta di Londra, dove inizia a lavorare per Queen Magazine. Ad appena 18 anni convola a nozze con l’aristocratico irlandese esperto di storia dell’arte Desmond FitzGerald, da cui divorzierà nel 1970.

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Loulou de la Falaise in uno scatto di Guy Marineau


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Loulou de la Falaise nel suo appartamento sulla Rive Gauche, 1982


detail of the bohemian Paris salon of Louise Loulou de La Falaise, fashionjewelry designer and muse to Yves Saint Laurent.
Particolari dell’appartamento dell’icona, arredato in stile boho-chic


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Incarnazione dello stile bohémien, Loulou de la Falaise affiancò per oltre trent’anni Yves Saint Laurent curando gli accessori e i gioielli delle sue collezioni


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Loulou de la Falaise lavorò come modella e fu scoperta da Diana Vreeland


Nella cornice di Carnaby Street nel 1968, anno passato alla storia, sarebbe avvenuto secondo le fonti più attendibili il primo incontro tra Loulou de la Falaise e Yves Saint Laurent. Erano gli anni della Swinging London, e da lì in poi prese il via la più grande rivoluzione culturale del Novecento. “Più eri giovane e più autorità avevi, nella Londra di allora”, affermò più avanti l’icona di stile, ricordando quel periodo della sua vita.

Incoraggiato dal partner storico Pierre Bergé, Saint Laurent aveva iniziato a disegnare collezioni di prêt-à-porter e aveva da poco aperto la sua mitica boutique sulla Rive Gauche, seguita da un’altra boutique, inaugurata a Londra nel 1969. In quest’ultima impresa il couturier era appoggiato da Betty Catroux e da Loulou, entrambe sue modelle e muse. All’epoca Loulou aveva 21 anni e già un divorzio alle spalle.

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Coloratissimi e ricco di dettagli folk, lo stile inimitabile di Loulou de la Falaise


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Dettagli boho-chic nell’appartamento dell’icona di stile


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Stampe patchwork, fiori e vasi di porcellana nell’interior design dell’appartamento sito sulla Rive Gauche


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Loulou de la Falaise nel suo appartamento parigino


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Yves Saint Laurent e Loulou de la Falaise foto di Norman Parkinson, 1974


Il suo stile rappresenta la quintessenza del boho-chic, con una predilezione per accessori vintage e gioielli etnici. Innamoratosi del suo charme, Yves la vuole al suo fianco a Parigi. Il ruolo che Loulou dovrà ricoprire è indefinito: è così che in breve l’icona di stile si ritrova a disegnare gli accessori e gioielli per le collezioni della celebre maison. Il suo look androgino avrebbe ispirato la collezione di Yves Saint Laurent del 1966, con protagonista il celebre smoking. Il genio creativo del couturier carpì a lungo ispirazioni dal guardaroba eclettico ed originale di Loulou. “Una settimana era una novella Desdemona in velluto porpora e corona di fiori e la settimana dopo era una Marlene Dietrich”: con queste parole monsieur Yves descriveva lo stile dell’amica. Un’amicizia che segnò per sempre le loro vite: sarà Yves a disegnare per Loulou l’abito da sposa per il suo secondo matrimonio con Thadée Klossowski de Rola, figlio del celebre pittore Balthus, celebrato nel 1977 con una cerimonia indiana organizzata dallo stesso couturier nella cornice di Chalet des île del bois de Boulogne, poco distante da Parigi. Loulou appariva raggiante in un turbante di piume, lunghe collane folk e pantofoline stile indiano. Dal matrimonio nacque la figlia Anna. Più che una musa, termine che l’icona non perse mai occasione di bistrattare apertamente, Loulou de la Falaise fu per oltre quarant’anni spalla destra e intima amica di Yves Saint Laurent.

Loulou de la Falaise at her apartment. Paris, 1982-1988.
Turbanti e dettagli Seventies per Loulou de la Falaise, in uno scatto risalente agli anni Ottanta


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Il suo stile eclettico influenzò le collezioni di Yves Saint Laurent a partire dal 1966


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Come modella, Loulou de la Falaise ha posato, tra gli altri, per Richard Avedon e Irving Penn


1972 Loulou de la Falaise in YSL outside the original Rive Gauche Boutique on Rue de Tournon, photo by Umberto Guidotti, ELLE
Loulou de la Falaise ritratta fuori dalla celebre boutique Yves Saint Laurent della Rive Gauche, 1972


Loulou de la Falaise the day of her marriage with Thadée Klossowski, 1977
Loulou de la Falaise il giorno del suo matrimonio con Thadée Klossowski, 1977


Loulou de la Falaise, Vogue, 1970. Photographer Richard Avedon
Loulou de la Falaise ritratta da David Bailey per Vogue, 1970


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Loulou de la Falaise in Yves Saint Laurent, Parigi, Giugno 1969, foto di Patrick Lichfield


Al ritiro di Saint Laurent, nel 2002, dopo oltre trent’anni trascorsi a disegnare accessori e gioielli per le sue collezioni, Loulou lanciò la propria linea di abbigliamento, che comprendeva prêt-à-porter, gioielli e accessori. Dettagli di stile per veri intenditori, nelle sue collezioni si trovava il migliore tweed inglese; i pantaloni ricordavano la linea di quelli usati dai marinai francesi, mentre completavano il look sofisticate bluse di seta e cappotti profilati di pelliccia. La sua è una clientela di élite, innamorata in primis del suo stile, che Loulou riesce magistralmente a traferire ai suoi gioielli. Loulou de la Falaise disegnò anche porcellane e vasi per Asiatides e gioielli per la boutique di Yves Saint Laurent ubicata nei Giardini di Majorelle a Marrakech, e aprì due negozi a Parigi, uno dei quali fu progettato dal fratello Alexis. Celebre il suo appartamento parigino e la sua casa in Normandia, arredati con gusto boho-chic. Lo charme parigino dell’icona di stile è stato celebrato nel libro Loulou de la Falaise (Ed. Rizzoli Usa), corredato da oltre 400 fotografie di nomi come Helmut Newton e Richard Avedon, Steven Meisel e Bettina Rheims. La designer si è spenta il 5 novembre 2011, ad appena 63 anni, nell’ospedale di Gisors, in Francia, a causa di un male incurabile. Tenuta segreta fino all’ultimo, la malattia ha posto fine prematuramente alla vita della più famosa icona della moda degli anni Settanta. Uno stile indimenticabile, che ancora oggi rivive nella Rive Gauche.

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Dal ritiro di monsieur Yves, la celebre Loulou divenne designer di gioielli


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Coloratissimi i suoi outfit, sofisticati e bohémien


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Loulou de la Falaise è scomparsa il 5 novembre 2011 dopo una lunga malattia



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