Marella Agnelli: l’eleganza del “cigno”

Tra le icone di stile è la più aristocratica e famosa, è stata musa di numerosi fotografi, socialite internazionale e vedova dell’indimenticabile avvocato Gianni Agnelli. La principessa Marella Caracciolo di Castagneto ha incarnato la quintessenza dello chic italiano, universalmente riconosciuto.

La classe nella figura eterea, il lunghissimo collo eburneo, che incantò artisti di tutto il mondo, da Richard Avedon a Truman Capote, che la ribattezzò “The Last Swan”: Marella Agnelli è un’icona di stile tra le più ammirate, per la sua eleganza discreta e raffinata. Mai sopra le righe, spesso low profile, caratteristica di chi non ha bisogno di ostentare nulla. Ça va sans dire, sembra dire con il suo sguardo tagliente e il portamento austero. Una donna di grande spessore, ultima erede della dinastia torinese che più ha fatto discutere l’Italia.

Nata a Firenze il 4 maggio del 1927, il padre di Marella è il principe napoletano Filippo Caracciolo di Castagneto e la madre è l’americana Margaret Clarke, originaria dell’Illinois. Marella trascorre l’infanzia in giro per l’Europa al seguito del padre, diplomatico. La bellezza eterea della giovane spicca nei saloni dei palazzi dell’aristocrazia romana e nei circoli più esclusivi, ma la sua è un’eleganza diversa, fatta di sottrazioni e di un autentico charme. La fanciulla, alta e filiforme, fa il suo ingresso in società in lunghi abiti in impalpabile chiffon di seta: tra i couturier prediletti dalla principessa spicca il genio partenopeo di Federico Forquet, Balenciaga e Courrèges.

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Marella Agnelli ritratta da Erwin Blumenfeld, 1950
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Marella Agnelli, foto di Horst P. Horst, 1967
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Un altro scatto di Horst P. Horst, 1967

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Marella Caracciolo di Castagneto è nata a Firenze il 4 maggio del 1927


Inserita da Vanity Fair nella Hall of Fame dell’International Best Dressed List creata da Eleanor Lambert, insieme al marito Gianni Agnelli e al controverso nipote Lapo Elkann, la sua bellezza così diversa dai canoni vigenti negli anni Cinquanta la portò a divenire musa di fotografi del calibro di Richard Avedon e Henry Clarke; inoltre fu immortalata da Clifford Coffin e Andy Warhol.

Dopo aver ultimato gli studi superiori in Svizzera, la giovane studia presso l’Académie des beaux-arts e poi presso l’Académie Julian di Parigi. Successivamente inizia a lavorare a New York, come fotografa: sarà l’assistente del celebre fotografo di moda Erwin Blumenfeld. Successivamente al suo rientro in Italia, Marella Caracciolo lavora come fotografa e redattrice per la Condé Nast, celebre casa editrice di Vogue.

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Marella Agnelli in posa per Philippe Halstman, abito Balenciaga, Villefranche sur Mer, Villa Leopolda, 1963
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Nata in una famiglia dell’antica aristocrazia napoletana, Marella Agnelli è designer e collezionista d’arte
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Ritratta da Richard Avedon, 1953

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Marella Caracciolo Di Castagneto in un ritratto giovanile di Arturo Ghergo, abito di Federico Forquet, Vogue, 1945


Nel 1953 sposa l’erede della Fiat Gianni Agnelli, nella sfarzosa location del castello di Osthoffen, a Strasburgo, in Francia. L’unione sancisce la scalata sociale del celebre avvocato, eccentrico protagonista della Dolce Vita. Dalle nozze nascono i figli Edoardo, morto suicida, e Margherita, madre di John e Lapo, componenti dell’attuale board di FIAT e della Juventus. Intima amica di Truman Capote, indimenticabile il suo ingresso al celebre Black & White Ball organizzato da quest’ultimo in un caftano in seta firmato Mila Schön e scenografico copricapo di piume nere. Amica di John e Jacqueline Kennedy, spesso fotografata con loro a Capri e Positano, a differenza del marito Gianni non fu mai presa d’assalto dai paparazzi, forse in virtù del suo aristocratico savoir-faire, roccaforte assai ardua da espugnare.

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Dopo aver studiato Arte, Marella Agnelli ha lavorato come assistente fotografa per Erwin Blumenfeld
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Il 19 novembre del 1953 Marella Caracciolo di Castagneto ha sposato Gianni Agnelli
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Un ritratto del 1955
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Uno scatto della vita dei coniugi Agnelli
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Marella Agnelli indossa un abito da sera di Jean Patou, foto di Henry Clarke, 1956

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Ritratta da Richard Avedon, 1976


Nel 1973 Marella Agnelli intraprende l’attività di designer di alta moda, specializzandosi nella realizzazione di disegni per stoffe d’arredamento, attività questa che la principessa continua tuttora. Tra le passioni coltivate dalla vedova Agnelli il giardinaggio è al primo posto: un pollice verde di notevole talento, il suo, al punto che la principessa ha curato personalmente la progettazione dei giardini nelle sue dimore, da Villa Frescot sulla collina di Torino a Villar Perosa nei pressi di Torino fino alla sua abitazione a Marrakech in Marocco, dove si è trasferita nel 2005.

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Marella Caracciolo in uno scatto di Riccardo Moncalvo risalente agli anni Settanta
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Ritratta ancora da Avedon, che ne adorava il lunghissimo collo, che le fece ottenere il soprannome di “cigno”
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In uno scatto di Pasquale de Antonis, la principessa indossa un abito di Carosa, Palazzo Torlonia, 1948
Marella Agnelli in posa per Andy Warhol, 1972
Marella Agnelli in posa per Andy Warhol, 1972
Marella Agnelli per Harper's Bazaar, 1965
Marella Agnelli per Harper’s Bazaar, 1965

La principessa Marella Caracciolo di Castagneto in posa per Henry Clarke, 1962
La principessa Marella Caracciolo di Castagneto in posa per Henry Clarke, 1962


Marella Agnelli è autrice di numerosi libri di giardinaggio e fotografia. Membro dell’International Council del MOMA di New York, del Tate International Council di Londra, del Board degli Amici dei Giardini Botanici Hanbury, nonché presidente dell’Associazione Amici Torinesi Arte Contemporanea, la principessa è anche una grande collezionista d’arte: famosa la collezione posseduta dai coniugi Agnelli, che includeva opere di Canaletto, Bellotto, Canova, Manet, Renoir, Picasso, Matisse, Severini e Modigliani. La classe non è acqua.


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