Moda. L’Italia fa scuola – tutto sulla formazione di Moda in Italia

Si è tenuto in data 8 maggio l’incontro internazionale che il Centro di Firenze per la Moda Italiana organizza sul tema della Formazione di Moda: “Moda. L’Italia fa scuola“.

Un convegno che ha messo il tema della Formazione Moda al centro del dibattito, in cui figure istituzionali si sono confrontate con alunni e addetti al settore. L’obiettivo è quello di creare trasparenza sui problemi e sulle potenzialità che il settore Moda ha nel nostro paese, un settore in crescita del 9% negli ultimi 4 anni.
Il centro di Firenze per la Moda Italiana, dopo due anni di lavoro come coordinatore della Commissione Formazione del Tavolo Moda e Accessorio, ha posto all’attenzione del Governo e dell’opinione pubblica una serie di punti, che sono stati riportati in questa sede:

1. la necessità di costituire un organismo permanente di osservazione, consultazione, indirizzo e proposta operativa sulle tematiche dell’Alta Formazione Moda in Italia

2. stabilire un budget specifico per un programma di promozione dedicato alla Formazione di Moda, destinato alla realizzazione di eventi nazionali ed internazionali, incontri annuali di confronto e di lavoro, progettazione di un sistema di valutazione europeo per l’offerta nel campo moda

3. sviluppare e valorizzare la Formazione di Moda nei molteplici ruoli professionali, al fine di garantire l’effettiva qualità dell’offerta formativa e del corpo docente

4. migliorare un sistema legislativo rigido e complesso, che rende laboriosa l’accettazione e la permanenza nelle Scuole e nelle Università  in Italia di studenti provenienti da paesi extra-europei (permessi di soggiorni etc.), limitando e penalizzando la loro permanenza con conseguenza di reprimere lo sviluppo e la partnership internazionale della nostra industria.

Ma qual è il punto che mette tutti d’accordo? Qual è la forza indiscutibile della nostra Italia?
Senza ombra di dubbio risulta essere l’artigianalità, punto di forza su cui bisogna far leva spingendo i giovani talenti all’approfondimento di certe discipline e mestieri. Artigianalità che unita all’industria crea prodotti di qualità.

Siamo il paese del saper fare e del saper fare bene” dice Carlo Capasa (Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana) “ed è importante rafforzare le nostre peculiarità“.

Ma quali sono i cambiamenti dell’Industria italiana ad oggi?


La manifattura ha sentito l’influenza del digitale, le tecnologie di produzione non sono più le stesse, alcune aziende trovano difficile abbandonare modelli che in passato hanno sempre portato risultati , si sente una certa nostalgia dei disegnatori (oggi i tessuti vengono prodotti e stampati con tecnologie digitali), tutta l’organizzazione industriale in campo manifatturiero sta cambiando. Oggi le aziende sono sempre più produttori di contenuti, con figure professionali nuove in aumento e sempre meno figure leader (punto debole del nostro repertorio italiano, che ci vede quarti nel campo manageriale, dopo gli inglesi, gli americani e i francesi al terzo posto).”

Andrea Cavicchi, Presidente CFMI
Andrea Cavicchi, Presidente CFMI


Di cosa necessita la Formazione di Moda in Italia?
Lo sintetizza molto chiaramente in pochi punti Andrea Cavicchi, Presidente del CFMI:

Manca un referente nazionale che relazioni e metta a contatto il Ministero dello Sviluppo Economico con quello Statale, le scuole locali fanno ognuno per sé, è bene quindi creare degli eventi che mettano in relazione questi Istituti, promuovere le nostre scuole nel mondo è uno dei punti fondamentali, aumentare i corsi di moda, selezionare docenti di livello, istituire programmi di qualità, rilanciare gli eventi moda su Milano, creare pochi progetti ma buoni, con criterio e giudizio, semplificare l’attività burocratica che rende difficoltosa la permanenza in Italia di studenti extra-europei“.

Il libroWhite Book. Imparare la moda in Italia” (Marsilio, 2017) racchiude tutte queste problematiche e i cambiamenti strutturali in ambito moda. Il libro nasce dal lavoro che la Commissione Formazione coordinata dal Centro di Firenze per la Moda Italiana ha svolto all’interno del Tavolo Moda e Accessorio.

A discutere di questi temi sono intervenuti, oltre ai sopra citati, Sara Kozlowski (Director of Education and Professional Development del CFDA), Martyn Roberts (Managing & Creative Director della Graduate Fashion Week – UK), Maria Luisa Frisa (direttore del corso di laurea in design della moda e arti multimediali dell’Università Iuav di Venezia e curatrice del White Book), Marco Ricchetti (consulente di Blumine srl), Laura Lusuardi (Max Mara) e Giovanni Battista Vacchi (consulente di Ernst Young).

In Inghilterra la regina Elisabetta è in prima fila ad assistere ad una sfilata di moda durante la London Fashion Week, accanto ai maxi occhiali sempre presenti di Anna Wintour, a Parigi i coniugi Macron ricevono tutti i designer a Palazzo dell’Eliseo, selfie e foto di gruppo compresi, insomma passi avanti se ne sono fatti, la moda è stata umanizzata, democraticizzata in qualche modo, ma questo è successo all’estero. Cosa ci riserverà la nostra amata Italia, che ha in Milano il centro della moda, del buon gusto e dello stile? Attendiamo fiduciosi.

la regina Elisabetta per la prima volta ad una sfilata di moda, accanto ad Anna Wintour (foto @Voilà magazine)
la regina Elisabetta per la prima volta ad una sfilata di moda, accanto ad Anna Wintour (foto @Voilà magazine)