10 Corso Como rischia lo sfratto a Milano

10 Corso Como rischia lo sfratto dal palazzo storico in cui è nato nel 1991 e al quale deve il nome. Il palazzo nel cuore di Milano è stato messo in vendita dalla famiglia Rusconi e la società che gestisce gli spazi, fino a poco tempo fa controllata da Carla Sozzani editore, è accusata di morosità. Non si tratta del primo guaio per 10 Corso Como. Già nel 2015 Equitalia aveva chiesto il fallimento della Dieci srl a causa di un debito di quasi 5 milioni di euro in tasse non pagate. Allora la cosa era stata definita dalla società “un equivoco” e il debito era stato rateizzato per evitare il fallimento. Oggi però sembra proprio che il concept store ideato da Carla Sozzani rischi di sparire da Milano, insieme al bookshop, al ristorante e al mini hotel. Le trattative sono in corso per salvare la Galleria Sozzani. Non si parla ancora di tempi precisi per lo sfratto, visto che l’acquisto dell’immobile costerebbe oltre trenta milioni. Il palazzo, inoltre, presenta vincoli strutturali e storici che scoraggerebbero le catene commerciali dall’acquisto. Tra i possibili acquirenti si fanno i nomi del gruppo di retail Brian & Berry e di grandi investitori come la Coima di Manfredi Catella.


10 Corso Como, simbolo della movida milanese, è stato fondato nel 1991 da Carla Sozzani (sorella della direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani, scomparsa alla fine dello scorso anno) come luogo d’incontro creativo tra arte e commercio. Il piccolo shop raccoglie mostre di abiti di culto e collezioni di talenti emergenti ed è stato pian piano ampliato con la Galleria Sozzani per mostre d’arte e di fotografia, un ristorante e un mini hotel con tre suite di lusso. Oggi 10 Corso Como è presente anche a Shanghai e Seul, mentre anche la sede di Pechino sta vivendo un brutto momento. Dalla società che gestisce gli spazi del concept store precisano: «I canoni sono sempre stati pagati, a pesare sulla risoluzione del contratto di locazione sono state vecchie pendenze».