“By the sea” il film scritto, diretto e interpretato da Angelina Jolie

Vanessa e Roland sono una coppia in crisi, lui uno scrittore fallito che cerca le parole nell’alcool, lei una ex ballerina che sente il peso del tempo.
Nel tentativo di recuperare i cocci del rapporto, i due decidono di passare del tempo presso un elegante albergo nell’isola di Gozo, a Malta, un luogo dove le ore scorrono placide e lente, dove l’eleganza degli arredi e la bellezza degli ospiti dovrebbe portare la mente al riposo. Ma Roland, dall’aspetto trasandato e accompagnato sempre da un bicchiere di gin, trascorre le sue giornate nel bar dell’albergo, a scribacchiare qualcosa che dovrebbe restituirgli dignità e rispetto verso se stesso, mentre la moglie, di una bellezza e di una grazia che si distaccano da ogni altra donna che le passa accanto, nei suoi abiti casti e svolazzanti ben attenti a coprire un corpo che si è spento, lo attende chiusa nella stanza dorata, distesa su una sdraio a contemplare l’andirivieni delle onde, sempre uguali, sempre le stesse, mentre accolgono l’arrivo di un pescatore che parte al mattino e rientra al tramonto, anche lui, alla stessa ora, tutti i giorni, sempre a mani vuote. 


Nella camera accanto, due sposini novelli in luna di miele; sono giovani francesi che hanno ancora accesa la fiamma del desiderio, fanno l’amore giorno e notte e questo lo scopre Vanessa, che li spia quotidianamente da un buco del muro nascosto dietro un secrétaire. Questo fatto spezza momentaneamente l’apatia di Vanessa, chiusa a riccio nel suo corpo e nella mente, un’agonia riuscitissima nella pellicola di Angelina Jolie, scritta, diretta e da lei interpretata, lo strazio e il senso di impotenza di chi teme non riuscire a cambiare nulla, l’abbandono di chi si arrende alla propria tristezza e la rabbia repressa di chi sa di non poter essere compreso.

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Presto anche Roland scoprirà quella piccola finestrella sul mondo felice di un’altra coppia, e i due si ritroveranno spettatori di una felicità che a loro non appartiene più, di una gioia fisica di tempi che sembrano lontanissimi e ormai riposti nell’angolo dei ricordi; perchè Vanessa è una donna frigida, dopo “quel fatto”, l’episodio che il marito promette di non raccontare sul suo libro. 


Accecata dalla gelosia, Vanessa accusa il marito di desiderare quella giovane sposa francese, da cui accetteranno inviti a cene e gite in barca a quattro, come se la vicinanza di un’altra donna potesse dimostrare a se stessa le sue fragili paure, come se il suo desiderio fosse quello di portare un corpo vivo e pulsante di vita in dono a Roland, per poi soccombere alla tentazione del suicidio e mettere fine a tanta sofferenza. 

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Ma la mente di una donna è così complessa che pensare al banale tradimento sarebbe poca cosa: Vanessa infatti, interpretata da una Jolie dall’emotività instabile che si rivela con coraggio (perchè tutto fa credere che il racconto sia autobiografico), sapendo che il marito dall’altra parte della parete avrebbe spiato i fatti, orchestra una sonora vendetta, flirtando con il giovane sposo che le slaccia la camicetta rivelando l’intimo rosso, simbolo del fuoco che dentro non si è mai spento, prima che il marito la soccorra sferzando un carico di pugni al rivale per poi ricreare il frastuono, che lei da tempo attendeva, il rumore che avrebbe sputato fuori la verità, gli strattoni che avrebbero fatto uscire l’invidia che lei covava nei confronti di una coppia felice in attesa di un bambino, mentre lei, sterile, era costretta a guardare. 

L’attenzione nella scelta dei costumi, sempre impeccabili per la Jolie, raccontano una perfezione apparente; la fotografia, calda e minimale, rappresenta una calma fittizia; tutto fa pensare di questa sceneggiatura che sia come una lettera di sfogo della misteriosa attrice le cui fragilità vengono spiattellate da tutti i giornali di gossip, un coraggioso atto di analisi e forse un’ultima e disperata richiesta di aiuto nei confronti del marito, un Pitt che di alcolismo ne sa qualcosa. 

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La stessa Jolie, in passate interviste, aveva dichiarato che “dovevano dirsi delle cose”, che quel senso di pesantezza voluto nel film si sentiva sul set anche tra di loro. 

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Quello che noi vediamo dei personaggi che il cinema ci propina, sono solo fantasmi immaginari, né la Lara Croft di Tomb Raider, né la strega di Maleficent, Angelina Jolie sembra dirci piuttosto d’essere la Lisa di Ragazze interrotte, una donna sola che ha solo bisogno di aiuto.