Le 3 donne serial killer più spietate

DONNE SERIAL KILLER 

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Joanna Dennehy 

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2013, una foto come tante dove una ragazzetta fa finta di leccare un simil pugnale di Final Fantasy, la lingua di fuori che mostra il piercing, un tatuaggio sulla faccia, insomma una bulla che vuol provocare.
Lei è Joanna Dennehy, un’infanzia tranquilla, un padre guardia giurata, madre commessa, una piccola città nell’Hertfordshire.

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A 13 anni gli ormoni fanno il loro corso e avviene la trasformazione: Joanna scappa con un ragazzo di 19, partorisce due figli ma inizia a bere e picchiare Treanor, il compagno, dentro e fuori dal letto. Più tardi un amante svelerà del suo desiderio di travestirsi ed essere stuprata.

Dopo esser stato minacciato con un coltello, Treanor la lascia e porta i figli con sé; durante una condanna per aggressione Joanna viene visitata da uno specialista che le diagnostica un disturbo antisociale di personalità.

Il primo omicidio avviene il 19 marzo del 2013, un magazziniere polacco, lo pugnala al cuore con un coltellino; il suo cadavere, posto in un cassonetto dell’immondizia, verrà mostrato come trofeo ad un’amica. Dieci giorno il secondo omicidio verso il padrone di casa, che aveva iniziato a frequentare e non contenta, lo stesso giorno, decide di reiterare quell’emozione cercando una terza vittima, un ex membro della Marina militare: sei coltellate e una chiamata ad un amico in cui canticchiava la canzone di Britney Spears : “Oops, I did it again”.

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Oggi Joanna Dennehy sta scontando l’ergastolo nel Regno Unito, anche se continua a dichiararsi innocente. Chi l’ha conosciuta la descrive come un’ammaliatrice, una donna camaleontica che sapeva cambiare personalità a seconda di chi le stava di fronte; flirtava con tutti e in modo schietto e diretto. 

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Secondo la psicologa clinica Elie Godsi è impossibile che una donna così violenta anche sul piano sessuale, non abbia mai subìto abusi; se non in famiglia, sarà stata vittima di qualcuno che non ricorda, ma è quasi certo che i gravi disturbi abbiano un passato collegato all’infanzia. 

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 “Ho ucciso per vedere cosa avrei provato, per vedere se ero davvero fredda come pensavo. Poi ci ho preso gusto.” 

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Rosemary West 

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Nasce il 29 novembre 1953, padre affetto da schizofrenia con tendenze paranoiche, abusa sessualmente di lei; madre vittima di un marito dispotico e violento, viene colpita da una profonda depressione patologica che la obbliga a subire trattamenti di elettroshock terapeutico durante la fase di gravidanza in cui attende Rosemary. 
I fratelli di Rosemary sono le vittime sacrificali della rabbia e delle punizioni del padre; la piccola della famiglia riesce invece a sfuggire con la docilità, la remissività del carattere e la componente incestuosa; talvolta si infila nel letto dei fratelli e si masturba su di loro.
Più tardi la moglie lascia con coraggio il mostro e porta con sé i figli tranne la piccola Rosemary, costretta a condividere ancora il letto con il padre geloso e ossessivo che le proibisce di frequentare ragazzi della sua età, veto che le farà sviluppare interesse verso gli uomini più grandi di lei. 

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L’incontro con Fred West darà le ali al diavolo che cova dentro, scappa di casa all’età di 15 anni e condivide perversioni e due figli con il giovane 28enne; figlie del precedente matrimonio di lui, di cui una, Charmaine, uccisa per mano di Rosemary. Primo omicidio che sara’ una vera dichiarazione d’amore tra i due assassini, legati l’un l’altra dalla follia sadica, dalle fantasie di stupro, violenza, prostituzione

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I due sono soliti attirare adolescenti nella propria casa con la scusante di cercar baby sitter, che vengono drogate, fatte ubriacare, quindi stuprate, torturate e sepolte in giardino o sotto il garage di casa. 
Anna Marie, la piccola di 8 anni figlia del precedente matrimonio, viene usata come bambola per i loro giochi perversi, fino a quando scappa di casa; la seconda, la 16enne Heather prenderà il suo posto e sarà la gravidanza a incastrarli, quando confesserà a un suo compagno di classe di essere violentata dal padre. La ragazza verrà uccisa per metterla a tacere ma dopo sette anni d ricerche verranno rinvenuti tutti i corpi e gli scheletri sotto la casa degli orrori. Rosemary si dichiarerà sempre innocente. 

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Aileen Wuornos 

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Nata il 29 febbraio del 1956 a Rochester da padre schizofrenico e molestatore di bambini e una madre che abbandona i figli nelle mani di nonni aggressivi e alcolizzati. Alla morte della nonna, il nonno la sbatte fuori casa e Aileen è costretta a prostituirsi. Rapina negozi, falsifica assegni, minaccia clienti con una pistola calibro 22 e cambia nome infinite volte.
Nell’86 conosce una cameriera, Tyria Moore, in un locale gay; tra le due inizia una storia d’amore e confidenze. Tyria sarà il prete confessore dell’assassina che le sciorinerà ogni vittima: clienti uccisi a colpi di pistola durante l’amplesso, derubati e lasciati in auto in qualche campo sperduto. Le pallottole ritrovate nelle vittime apparterranno ad una calibro 22, un’indagine della polizia che richiede una task force, elabora presto il profilo di una prostituta; la Wuornos viene incastrata dalle impronte che lascia su una videocamera appartenuta ad una delle sue vittime che deposita al banco pegni. Verrà arrestata per porto d’armi abusivo ma incastrata durante delle telefonate in cui rivelerà a Tyria alcuni particolari degli omicidi, consapevole di essere sotto sorveglianza e disposta poi a confessare. 

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La difesa porta in tribunale il comportamento violento e ubriaco dei clienti che la costringevano a rapporti anali, mentre lei per divincolarsi e difendersi reagiva costretta con un colpo di pistola.

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Sono 7 gli uomini uccisi dalla Wuornos, che viene condannata a morire sulla sedia elettrica.
Davanti alla giuria si dichiarerà innocente e, sentita la condanna, andrà in escandescenza augurando a ciascuno di loro una vita uguale alla sua, cosparsa di abusi sessuali e violenze.
Durante le numerose interviste rilasciate, tenderà a sottolineare il suo odio per la vita e il continuo desiderio di fare del male. 

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