Delilah Belle Hamlin: chi è la nuova baby modella che spopola su Instagram

Occhi da cerbiatta, lunghissimi capelli biondi ed una bellezza che ricorda Lolita, la celebre protagonista del romanzo di Nabokov: Delilah Belle Hamlin sembra avere tutte le carte in regola per diventare la prossima stella della moda. Figlia d’arte, la baby modella ha appena firmato un contratto con la prestigiosa agenzia IMG. Diciott’anni appena compiuti, la baby modella è figlia dell’attrice Lisa Rinna, celebre protagonista di soap opera anni Novanta, e dell’attore Harry Hamlin, protagonista di Mad Men. Uno stuolo di follower che la seguono adoranti su Instagram (265.000), e una carriera già in ascesa per la bionda Delilah, che ha già calcato la passerella di Tommy Hilfiger accanto a Gigi Hadid. Negli scatti postati dalla giovane su Instagram viene immortalata la sua bellezza da copertina, accanto ad una malizia prettamente adolescenziale: le foto indugiano sul lato b e sulle lunghissime gambe nervose della bella Delilah, che sfoggia un broncio alla BB ed un fisico sinuoso, malgrado la giovanissima età. Già perfettamente consapevole davanti all’obiettivo, la ragazza posa con sicurezza e sensualità per scatti ad alto tasso erotico che la immortalano in bikini su spiagge paradisiache o in studio, dove Delilah posa come una diva consumata. E se le sorelle Hadid sono ormai delle dive del fashion system, tante sono le giovanissime colleghe pronte a rubare loro lo scettro, a partire dalla sedicenne Thylane Blondeau, bellezza francese appena diventata Ambassador L’Oréal Paris. Segni particolari: giovani, bellissime ed agguerrite, le baby modelle uniscono la sensualità adolescenziale ad un corpo ancora acerbo. Un mix che conquista fotografi e stilisti: come non pensare a Brooke Shields, celebre baby modella ed attrice, che non perdonò mai alla madre di averle rubato l’infanzia, scarrozzandola da un set all’altro, o ancora all’italo-americana Vanessa Hessler, che fece scandalo quando calcò la passerella ancora minorenne. Un’armata di valchirie in miniatura, destinate ad una carriera sfavillante.

Charli Howard: quando la cellulite fa tendenza

Se fino ad oggi vi siete sempre vergognate della vostra cellulite, considerata uno degli inestetismi più odiosi da combattere, preparatevi a cambiare idea. A sdoganare la cellulite è stata una top model britannica di rara bellezza, Charli Howard. Come non pensare con un sorriso alle innumerevoli battaglie ordite dal genere femminile contro l’odiosa buccia d’arancia?

Ora la modella curvy rivendica il diritto a mostrare le forme con uno scatto postato su Instagram che sta facendo il giro del mondo: ad essere immortalato è il lato b della statuaria top model curvy, solcato da una pelle a buccia d’arancia che certo farà piacere alle tante donne che soffrono per questo complesso.

Viso perfetto, bellezza sofisticata e curve da capogiro, Charli Howard è una delle paladine della bellezza curvilinea: stanca di dover rispondere a certi diktat imposti dal fashion system, la modella si è unita ad una fitta schiera di sue illustri colleghe che rivendicano con orgoglio la loro bellezza abbondante: da Tara Lynn ad Ashley Graham, tanti sono i nomi di top model che stanno contribuendo a sdoganare un nuovo modello estetico, lontano da inarrivabili cliché ma vicino alla donna comune.

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La splendida top model inglese Charli Howard


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Lo scatto postato dalla modella sul suo account Instagram, dove mostra la buccia d’arancia


Volti perfetti e fisici curvy, la nuova armata di modelle vive i chili in più come una benedizione per distinguersi dalla massa ed accettarsi così come si è. Un valore non da poco, in un’epoca in cui l’anoressia e i disturbi del comportamento alimentare sono in costante aumento, specie tra le giovanissime.

Nella foto postata dalla splendida Charli la ragazza sottolinea quanto sia importante accettare se stessi con i propri pregi e difetti. Una liberazione da schemi e modelli preconfezionati, che affranca la donna contemporanea da modelli estetici imposti dall’esterno non più corrispondenti alla realtà. La modella vuole sottolineare come anche avendo qualche difetto estetico sia comunque possibile perseguire una vita di successo. Di certo lei ne è esempio vivente, dall’alto dei suoi 55mila followers su Instagram e di una bellezza da copertina.

Preziosa 2017: il gioiello in mostra a Firenze

Sarà inaugurata il 24 maggio la nuova edizione di Preziosa, la Florence Jewellery Week: a Firenze avrà luogo una settimana interamente dedicata al mondo del gioiello. Tanti gli eventi in programma, tra mostre, conferenze, workshop, incontri e dibattiti sul design del gioiello. In mostra manufatti preziosi, monili affascinanti in un suggestivo excursus attraverso l’arte del gioiello: tante le firme attese alla kermesse, tra brand provenienti da tutto il mondo e giovani talenti. Ospite d’onore di Preziosa 2017 sarà Petra Hölscher, Senior Curator della Neue Sammlung: trattasi di uno dei più prestigiosi musei dedicati al design e alle arti applicate, fondato a Monaco di Baviera nel lontano 1907 ed articolato –con i suoi 100mila pezzi– in varie sezioni tematiche. Tra gli altri ospiti figurano grandi nomi dell’oreficeria contemporanea, tra cui Robert Baines, Sibylle Umlauf, Fuchi Arata, Tasso Mattar e Danni Schwaag, e curatori, galleristi e critici, come Inger Wästberg, Martina Dempf, Maria Cristina Bergesio, Roberta Bernabei, Maria Laura La Mantia. Fitto il calendario di eventi, dalla mostra New Iranian & Persian jewelry, con una selezione di lavori di giovani artisti provenienti dal Mahe Mehr Institute di Teheran, a cura di Kevin Murray, all’esposizione delle opere dei quattro vincitori del concorso Preziosa Young 2017, pensato per i nuovi talenti: Fang Jin Yeh, Qian Wang, Shachar Cohen e Xiaodai Huang. Tanti i professionisti internazionali presenti alla kermesse, accanto a creativi emergenti, in un’affascinante esplorazione del legame tra design e nuove tecnologie: in bilico tra tradizione artigianale e sperimentazione, lo storico quartiere d’Oltrarno di Firenze diviene location di uno degli eventi più attesi di ogni anno. Tanti i seminari d’approfondimento previsti nel programma, che omaggia l’arte orafa in un excursus ricco di fascino.

Tendenze moda PE2017: il kimono

Tra i principali fashion trend per la primavera/estate 2017 vi è uno dei capi più affascinanti del guardaroba, il kimono. In una stagione in cui dominano le suggestioni orientali, il Sol Levante diviene principale fonte di ispirazione di uno stile iconico, tutto da copiare. Ebbene sì, la moda per la primavera che è appena iniziata ci vuole un po’ geishe: il kimono, capo principe della cultura orientale, viene eletto must have assoluto di stagione. In un tripudio di sete preziose e raso, tra tapestry floreale che omaggia i ciliegi in fiore e jacquard pregiati, lo stile oriental è il protagonista indiscusso, per una moda che attinge a culture lontane, cimentandosi in un suggestivo esperimento stilistico. Ecco che tanti sono i brand che hanno abbracciato la nuova tendenza, proponendo nelle loro collezioni kimono direttamente ispirati al Giappone: da Marc Jacobs a Krizia, tanti sono i nomi che si sono lasciati ispirare dal Sol Levante. E tanti sono i brand che propongono nelle collezioni il capo iconico, divenuto autentico passepartout: perché il kimono alla fine sta bene proprio a tutte, minimizza difetti fisici ed alimenta lo charme di ogni mise. Dal giorno alla sera, tanti sono i modelli e le proposte moda: si va dal modello lungo, vero e proprio costume tradizionale giapponese, alla versione corta, meglio se con frange di ispirazione Seventies, ad incarnare uno stile boho-chic che strizza l’occhio agli hippie. Il kimono corto si può indossare davvero su tutto, dal top agli shorts fino ai jeans lunghi: un capo perfetto dal giorno alla sera, per uno stile grunge e folk che conquista tutte senza rinunciare alla comodità.

Katie Grand: chi è la regina delle stylist

E’ in assoluto la stylist più famosa e amata, con una carriera sfavillante alle spalle e un gusto unico: Katie Grand è nata nel 1971 a Leeds da un ricercatore e da un’insegnante. I genitori si separano quando lei ha solo sette anni e da allora abita col padre; cresciuta a Birmingham, la piccola Katie scopre il mondo della moda a dodici anni. Intanto a scuola è bravissima in matematica, storia ed inglese. “Verso i quindici anni decisi che volevo fare qualcosa attinente all’arte o alla moda”, afferma la stylist, che iniziò a prendere lezioni di scultura, disegno e ceramica. Il primo lavoro risale all’adolescenza: “Quando avevo diciassette anni ottenni un internship presso la stilista inglese Katharine Hamnett. Frequentavo il college a Birmingham e andai a Londra per una settimana. Kate Moss era sulla cover di The Face. Pensai che non avevo mai avuto idea di cosa fosse uno stylist prima ma sembrava qualcosa di molto interessante”, così Katie Grand ricorda i suoi primi passi nella moda. “Volevo essere alla moda”, ricorda Katie. Considerata una secchiona, studia alla prestigiosa Central Saint Martins, che abbandona però quando il fotografo Rankin le chiede di aiutarlo con il lancio di Dazed and Confused, magazine dove Katie Grand lavora come fashion director per tutto il corso degli anni Novanta. Nel 2000 lancia Pop, fashion magazine che vede nel quarto numero Madonna in copertina. Il successo è mondiale: vengono vendute 80.000 copie della rivista, che include come cover girl nomi come Beyoncé e Victoria Beckham. Tra le icone di stile predilette dalla stylist la celebre fashion editor Isabella Blow, Lauren Hutton, Carlyne Cerf, Sofia Coppola. La sua carriera fu in costante ascesa fino alla direzione di Love; tante le collaborazioni illustri, da Louis Vuitton a Prada, per cui ha curato numerose sfilate, fino alla linea disegnata per Hogan. Considerata dal Daily Telegraph “una delle stylist più potenti del mondo”, Katie Grand vanta tra le sue amicizie Madonna, Stella McCartney, Luella Bartley, Miuccia Prada e Giles Deacon. Celebre il servizio fotografico in cui riuscì a convincere Elizabeth Hurley a posare nuda sulla cover di Pop a sole sei settimane dal parto. Sposata al bassista Steve Mackey, il suo stile iconico è ancora apprezzatissimo dai fashionisti di ogni parte del mondo.

Maki Oh: quando la moda profuma d’Africa

Un’estetica che arriva da lontano e ci viene tramandata attraverso suggestioni tribali ed atmosfere esotiche: Maki Oh è un brand di womenswear che nasce in Nigeria ed unisce le tradizionali tecniche africane ad un design fortemente contemporaneo. Fondato nel 2010 da Maki Osakwe, il brand esplora le culture tribali in un suggestivo sincretismo con la moda occidentale. Caratterizzato da un forte senso di identità, Maki Oh esplora pattern tridimensionali, in una dimensione ecosostenibile che punta a preservare la cultura d’origine. Una donna innamorata, in attesa del suo uomo, sotto il cielo stellato di Lagos: questo il mood che ispira la collezione autunno/inverno 2017-2018 del brand. Una storia affascinante, che si perde in sentieri inesplorati tra le luci notturne della città. Non mancano pattern iconici, che ricordano i graffiti che impreziosiscono i mezzi pubblici, accanto a slogan come “No Condition Is Permanent”: la palette cromatica abbraccia stampe optical e nuance fluo, tra tocchi metallici dal sapore glam e sparkling che conferiscono ad alcuni outfit uno charme che ben si adatta alle sere invernali. Maxi dress stampati si alternano a capi glitterati, pensati per una donna giovane e seducente. Non mancano suggestioni che strizzano l’occhio alla lingerie, tra colori vibranti e mix & match dal sapore boho-chic. Maki Oh vanta tra le sue fan personalità del calibro di Michelle Obama, Lupita N’yongo, Solange Knowles, Leelee Sobieski, Alek Wek, Thandie Newton ed Azaelia Banks, che ne hanno più volte indossato le creazioni. Le creazioni del brand sono apparse su magazine come Forbes, Elle Magazine, Interview Magazine, The Fader, Glamour, Paper Magazine, Nylon. Suggestioni luxury caratterizzano gli outfit impreziositi da texture metallizzate, che si alternano alle stampe iconiche dei capi da giorno. Nel 2014 la Casa Bianca ha formalmente invitato Maki Oh come designer prediletto dalla First Lady dell’epoca, Michelle Obama, accanto a Diane von Furstenberg e Jason Wu: primo ed unico brand africano ad essere invitato alla Casa Bianca, Maki Oh è stato finalista al primo LVMH Prize per giovani fashion designer.

Lo stile di Sofia Sanchez de Betak

Sguardo penetrante, volto affilato e charme da vendere, Sofia Sanchez de Betak è uno dei volti più amati del fashion system. Icona di stile contemporaneo, regina dello street style con un passato da art director e fashion consultant, ora la it girl è anche il volto di Roger Vivier.

Nata a Buenos Aires, all’anagrafe Sofia Barrenechea (il suo cognome da nubile), l’icona fashion abita a New York. La sua carriera nella moda inizia duranti gli studi universitari in Argentina: dapprima Sofia diviene Junior Art Director per lo studio fotografico di Urko Suaya. Successivamente la giovane lavora per Time Out Magazine, concentrandosi sulle tematiche di viaggio.

Dopo la laurea viene assunta da Lloyd & Co e si trasferisce a New York. La prestigiosa agenzia le commissiona lavori per brand di lusso, da Estée Lauder a Derek Lam, da Marni a Just Cavalli, fino a Chloé, Tiffany & Co, Jimmy Choo, Belstaff, Ermenegildo Zegna, Swarovski, Tamara Mellon, solo per citarne alcuni. Tante le campagne pubblicitarie che l’hanno immortalata; inoltre grazie al suo stile iconico, Sofia è apparsa su Vogue, Marie Claire, Flair, Tatler, Town & Country, Harper’s Bazaar, Vanity Fair e molti altri magazine.

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Sofia Sanchez de Betak è nata in Argentina


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L’icona di stile è influencer e protagonista dello street style


Presenza fissa negli eventi più esclusivi del mondo, è stata inclusa diverse volte da Vogue tra le donne meglio vestite del mondo. Dopo aver lavorato molti anni nel fashion biz, Sofia ha lanciato il proprio shop, sul sito www.chufy.world: da qui l’icona vende le sue creazioni, ispirate dai suoi viaggi in giro per il mondo. Considerata una delle dieci donne più influenti dell’Argentina, il suo gusto unico per la moda l’ha resa brand Ambassador di numerosi brand, tra cui Chanel, Valentino, Rodarte, Chloe, Mary Katrantzou, Peter Pilotto, Michael Kors, Zara, Jason Wu.

Sposata ad Alexandre de Betak, famoso organizzatore di eventi, si è imposta negli anni come una delle it girl più copiate del mondo: protagonista indiscussa dello Street style, l’icona è presenza fissa nei front row delle sfilate e musa di numerosi designer, a partire da Roger Vivier, per cui è la testimonial della collezione Primavera/Estate 2017. Influencer seguitissima su Instagram, grazie al suo stile sofisticato ed eclettico è diventata una icona apprezzatissima dalle fashioniste di ogni parte del mondo.

Immortalata da Quentin Jones per la campagna primavera/estate 2017 di Roger Vivier, la musa interpreta per l’occasione una viaggiatrice indomita, dallo spirito globetrotter. «È bella e intraprendente, iperattiva e calma, argentina e cosmopolita, raffinata e cool. Ed è per questo che è così amata: lei è unica, affascinante, oltre le mode», così ha descritto Sofia Ines de la Frassange, ambassador di Roger Vivier.


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Josephine Skriver: chi è la supermodella nata in provetta

Se la bellezza è genetica, di certo Josephine Skriver ne è l’esempio più illustre. La splendida modella danese, angelo di Victoria’s Secret e paladina dei diritti LGBTQ, è nata in provetta: correvano gli anni Novanta, e la madre, dichiaratamente lesbica, per trovare un donatore pubblicò un annuncio in una newsletter. Fu così che la donna conobbe il futuro padre dei suoi figli: segni particolari, gay. Dai due nacquero due splendidi figli, Josephine ed Oliver, entrambi concepiti con fecondazione assistita e cresciuti tutti insieme. La splendida supermodella, oggi 24enne, è sempre stata molto legata alla famiglia, presente in molti dei suoi post su Instagram.

Josephine Skriver è nata a Copenhagen il 14 aprile 1993. Un metro e ottanta centimetri e un fisico perfetto, la bella Josephine viene scoperta all’età di 15 anni, mentre era a New York in trasferta con la squadra di calcio nella quale gioca: qui viene avvicinata da un model scout, ma la giovane decide comunque di finire gli studi prima di dedicarsi alla carriera di modella. Nel 2010 entra a far parte della Marilyn Agency sfilando nel febbraio 2011 per nomi come Calvin Klein, Prada e Gucci; nello stesso anno posa per diverse edizioni di Vogue.

Tanti i brand che se la contendono sulle passerelle e come testimonial: Josephine ha sfilato per Chanel, Balenciaga, Yves Saint Laurent, Givenchy, Max Mara, solo per citarne alcuni. Nel gennaio 2017 è la cover girl dell’edizione spagnola di Vogue. Dal 2013 la modella sfila per Victoria’s Secret, di cui nel febbraio 2016 è diventata un Angelo.

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Josephine Skriver è nata a Copenhagen nel 1993


La supermodella inoltre è impegnata a favore dei diritti LGBTQ, per cui si batte in veste di ambasciatrice del Family Equality Council. «Sono da sempre in qualche modo un’attivista per la comunità LGBTQ. Fin da piccola ero felice di rispondere a domande sulla mia famiglia. La Danimarca è un paese privilegiato: ricordo quando ho letto per la prima volta che eravamo considerati “sbagliati” da alcuni e addirittura un problema in certe parti del mondo. Le famiglie esistono in molte forme diverse, ma sono tutte unite dall’amore», così la top model si è espressa a questo proposito.

«La mia mamma mi ha sostenuta da subito. Spero di diventare anche solo la metà della splendida donna che è lei. La ammiro molto perché è una donna forte, che mi ha sempre insegnato a difendere quello in cui credo. Oggi ho una piattaforma che mi permette di far sentire la mia voce a molte più persone». Josephine Skriver è una delle influencer più seguite: la modella vanta più di 3 milioni di follower su Instagram e ben 230mila follower su Twitter.

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Yaz Bukey: il lato pop della moda

Suggestioni trompe l’oeil si uniscono ad un’estetica pop, in cui note surrealiste si alternano a colori audaci e tanta ironia: lo stile di Yaz Bukey è diventato iconico. La stilista, protagonista della moda parigina, vanta nelle sue vene sangue blu ed una visione playful della moda, che non smette di affascinare. Pochi sanno che la designer discende da una famiglia ottomana, che vanta tra i suoi avi Mehmet Ali Pasha, principe di Egitto, colui che regalò il celebre obelisco a Napoleone Bonaparte.

Moderna, irriverente ed ironica, la stilista attinge ad ispirazioni eterogenee, che spaziano dalla mitologia greca agli anni Ottanta: ecco che icone glam rock come Prince si alternano a scatole di sigarette e labbra rosse, in un tripudio di colori e suggestioni cartoon. Tra i suoi fan spiccano nomi del calibro di Boy George e Björk.

Iconiche le sue collezioni, con sfilate evento simili a masquerade con perfomance live. Colori audaci e riferimenti pop dominano dai capi d’abbigliamento agli accessori: in un tripudio di plexiglass si alternano riferimenti artistici e alta artigianalità negli accessori rigorosamente handmade. Un mondo ricco di idee e brio, quello di Yaz Bukey: la designer ha fondato un impero e oggi le sue creazioni vanno a ruba in boutique come Colette, Luisaviaroma, Corso Como 10.

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Un ritratto di Yaz Bukey


Tante le collaborazioni con nomi importanti, da Diane Von Furstenberg a Linda Farrow. Yazbukey, il nome del suo brand eponimo, vanta uno stuolo di fan, che ne adorano lo spirito pop e i colori fluo. Gioielli come spille, orecchini e collane, ma anche clutch e pochette, oltre che capi di abbigliamento: le collezioni Yazbukey sono un caleidoscopio di colori e stampe divertenti, che conferiscono un’allure irriverente ad ogni outfit.

Elle: il ritorno di Isabelle Huppert

Isabelle Huppert torna al cinema con un film controverso, che celebra il sex appeal di una delle dive più amate del cinema francese. Una pellicola forte, che inizia come un pugno nello stomaco, con lo stupro subito dalla protagonista davanti agli occhi del gatto: in un piano sequenza che si concentra sullo sguardo del felino, assistiamo impotenti ad un dramma che si consuma nell’abitazione della protagonista.

Paul Verhoeven firma un film destinato ad essere ricordato: quel che è certo, è che se n’è parlato davvero tanto e lo scopo di impressionare lo spettatore è stato certamente raggiunto. Trasgressione, ironia, emozioni estreme dominano nella pellicola, in cui la magistrale interpretazione di Isabelle Huppert cattura ed affascina lo spettatore fin dalla prima sequenza.

Sessantaquattro anni compiuti lo scorso marzo, sguardo tagliente, fisico minuto e fascino francese, Isabelle Huppert incarna da sempre la donna più enigmatica del cinema d’autore europeo: nella pellicola di Verhoeven l’attrice appare sofisticata e volitiva, nel rendersi protagonista ed artefice del proprio destino. E’ un film strano Elle, in perenne bilico tra dramma e commedia: protagonista assoluta è l’interpretazione della Huppert, tagliente ed amorale nei panni di Michelle Leblanche, donna in carriera che si trova suo malgrado negli scomodi panni di vittima di uno stupro.

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Tuttavia la donna sceglie di non denunciare l’accaduto e di continuare la propria vita, imperturbabile: per non turbare la propria quotidianità, Michelle sceglie di fare un bagno caldo e di attendere il figlio per cena come se nulla fosse successo. Ma ben presto il suo stupratore torna a farsi vivo ed inizia con la sua vittima un gioco al massacro, che si svolge in bilico tra una sottile ed inconscia attrazione per il male ed un post-femminismo inedito, che traccia ruoli del tutto nuovi riequilibrando i poteri tra i due sessi. Cinica oltre ogni limite, Michelle è una donna estrema, come sono da sempre le eroine predilette da Isabelle Huppert: indimenticabile la sua interpretazione del controverso film “La pianiste” o ancora “Une affaire de femmes” di Claude Chabrol, dove recitava nei panni di un’ostetrica clandestina.

Definita dal Guardian “la regina di ghiaccio”, l’attrice interpreta mirabilmente Michelle: più ancora della violenza fisica, a distruggere la donna è l’anaffettività che contraddistingue da sempre la sua vita, impendendole di vivere i sentimenti, fino a renderla prigioniera di se stessa, in un viaggio nei meandri più oscuri dell’animo umano. Il film, tratto dal romanzo «Oh…» di Philippe Djian, è una delle rivelazioni assolute del 2017. Da non perdere.

Moda mare 2017: il costume è intero

Se fino ad oggi avete sempre prediletto il bikini, preparatevi a cambiare idea: la moda per l’estate 2017 vede un tripudio di costumi interi. Il caro vecchio due pezzi sembra proprio destinato a restare in panchina, in una stagione in cui il costume intero torna ad essere prepotentemente alla ribalta. La parola d’ordine è una, one piece: tanti sono gli stili visti sulle passerelle, che alternano note rétro a suggestioni sporty, fino allo charme timeless di costumi classici. Il costume intero è must have assoluto dell’estate che sta per arrivare, e tanti sono gli stilisti che hanno abbracciato questa tendenza, da Miuccia Prada ad Anya Hindmarch, da Moschino a Fendi. Ce n’è davvero per tutti i gusti, per un trend destinato a raccogliere infiniti proseliti: perché, diciamocelo, se il bikini è perfetto per l’abbronzatura, il fascino di un costume intero ci riporta immediatamente alla mente dive del passato, da Esther Williams a Marilyn. Tanti i brand che hanno proposto nelle loro collezioni numerosi modelli di costume intero, a partire da Calzedonia, che propone un modello classico accanto ad uno ironico, in cui un maxi slogan impreziosisce il decollete. Effetti trompe-l’oeil sfilano da Moschino, mentre balze romantiche caratterizzano il modello firmato Asos. Largo a stampe floreali, come quelle scelte da Fendi e Tory Burch, che punta alla raffinatezza passepartout dei pattern stile maiolica, per un modello chic. A dominare la palette cromatica è il millennial pink, nuance prediletta da gran parte dei brand, accanto al bianco e al nero d’ordinanza. Tra i modelli più in voga il monospalla, accanto a note sporty-chic che strizzano l’occhio agli Eighties. Un esempio è il modello tuta in stile surf, declinata in tessuto scuba con zip frontale: correvano gli anni Ottanta quando la splendida Farrah Fawcett sfoggiò un modello simile in un film. Non mancano inoltre righe in stile mariniere, come nel modello Dolce & Gabbana, e suggestioni vintage, direttamente prese a prestito dagli anni Cinquanta, come nel modello doppiato in tulle, con scollo all’americana e arricciature, proposto da Norma Kamali. Per dive contemporanee.