Cosa vedere a Roma – mete da non perdere nella capitale

Tutto quello che i turisti non dicono ma i romani sì.

Roma caput mundi, Roma città dei sogni, dove ancora molti giovani arrivano con le tasche piene di aspettative, Roma teatro aperto dove tutti sono attori, veri o mancati.

Le strade di Roma sono un via vai di preti, li vedi passeggiare in fila silenziosi, scene felliniane che trasformano la città in un film in bianco e nero, sono ipnotici e regalano a Roma una magia che non trovi in nessun altro luogo del mondo.

Chi ci abita questo non lo sa, non sa dell’incanto che lascia a chi Roma la respira solo per qualche giorno, loro no, sminuiscono, drammatizzano, si lamentano, perchè vivono tutti i disagi, reali, di una città trascurata dall’uomo, ecco Roma è un po’ come una donna bellissima innamorata di uno stronzo. Ma in fondo, i romani stessi, la amano, non possono farne a meno, non possono allontanarsi, ne sono dipendenti e rimangono lì, trascinati dal tempo, dai fatti, imbevuti dell’energia che il mondo porta, con le loro curiosità, le loro domande.

Ci si sente a casa, ma senza le comodità di casa, l’efficienza dei trasporti è insufficiente bisogna ammetterlo, autobus che non segnalano le fermate (io come faccio a sapere dove dovrò scendere se non lo trovo scritto da nessuna parte? “Lei pretende troppo signo’, nun vorrà abituasse troppo bbene?!” Mi risponde una signora). E come puoi arrabbiarti quando regna il buonumore? Vivono in uno stato di rassegnazione pacifica, autisti a parte, obbligati ad ore di coda tutti i santi giorni. E lì le parolacce volano; ma anche questo fa parte del folclore romano!

La gioia più grande però è passeggiare per Roma e sapere che intorno a te hai oltre tre millenni di storia, e sapere che da quelle mura, tutta la civiltà europea ne è stata influenzata, fa venire i brividi.

La capitale d’Italia è anche capitale della cultura, della lingua, dell’arte e della letteratura, della filosofia e della religione, è il centro d’espressione del patrimonio artistico e storico dell’intero mondo occidentale, nonché Patrimonio UNESCO.

Vediamo insieme alcune delle mete dell’Urbe, dai musei alle piazze fino a qualche consiglio su dove cenare o passare una serata in compagnia.


FONTANA DEI QUATTRO FIUMI


La fontana si trova al centro di Piazza Navona ed è stata progettata realizzata dall’architetto Gian Lorenzo Bernini tra il 1648 e il 1651. La scultura rappresenta i fiumi dei quattro continenti: Nilo, Gange, Danubio e Rio della Plata; molto suggestiva di notte, con la piazza illuminata che risalta i rilievi barocchi e l’incredibile espressività delle statue.



PANTHEON

Il più bel resto dell’età romana, che ci appare esattamente come lo vedevano i romani. Il Pantheon, fondato tra il 25 e il 27 a.C. da Agrippa, è rimasto intatto attraverso i secoli e fu tempio dedicato ai 12 Dei e al sovrano vivente.
Secondo uno studio architettonico il Pantheon risulterebbe come una sfera perfetta perchè la sua altezza è uguale al suo diametro: 43 m e 44 cm per 43 m e 44 cm., un perfetto disegno di pietra fatto di equilibrio e stabilità. Attraverso l’oculus, l’unica finestra a forma di cerchio, passa la luce, il calore, ma anche l’acqua! Ottimo come osservatorio astrologico, nelle notti di pioggia dev’esser stato meno piacevole.

Pantheon
Pantheon


PIAZZA DEL POPOLO

La più celebre piazza di Roma ha come ciliegina un grande obelisco alto 24 metri, Obelisco Flaminio, portato lì da Augusto ma costruito ai tempi dei faraoni Ramesse II e Merenptah, stiamo parlando dei 1232-1220 a.C. e la meraviglia di averlo di fronte a te, bevendo un cappuccino a Bar Canova, è la stessa meraviglia nel veder passare i taxi accanto, da proibire a mio parere, è come aggiungere un chiodo in pelle alla mise di una cortigiana. Suggestiva la piazza vista dalla Terrazza del Pincio, di notte.

Piazza del Popolo vista dalla terrazza del Pincio
Piazza del Popolo vista dalla terrazza del Pincio


GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA



La Galleria Nazionale d’Arte Moderna
si trova in viale delle Belle Arti 131 nelle vicinanze della Galleria Borghese, a cui si arriva in 15/20 minuti a piedi circa; la scalinata per accedervi le dona un fascino da “tempio dell’arte”.

Sono presenti mostre permanenti e itineranti e numerosi progetti come quello del “Museum Beauty Contest “: un concorso di bellezza rivolto ai visitatori della galleria, i cui protagonisti sono i soggetti delle opere d’arte presenti in mostra, ritratti di signora inizi ‘900 o sculture di dei del VII secolo a.C. Molto divertente!

Assolutamente da non perdere, troviamo rappresentanti dell’Ottocento francese come Courbet e il suo inquieto mare, avanguardisti come Balla, i De Chirico e i suoi inconfondibili tagli trasversali di luce netta, le eleganti signore alle corse al Bois de Boulogne nel trittico De Nittis, le figure snelle di Boldini, la voluttuosa Bagnante di Francesco Hayez 1844, la rossa Gorgone e gli Eroi 1890, delle sculture di Boccioni, le foto surrealiste di Man Ray, le mistiche tentazioni viste da Domenico Morelli, un ritratto ancora senz’anima di Modigliani e la scultura di Canova che subito riporta al Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, custodita nella cappella di Sansevero a Napoli, per la leggerezza marmorea del velo posato sul corpo di Ercole.



Se vi capita di essere corteggiate da un romano, state certe che per stupirvi vi porterà alla piazza sede della Villa del Priorato di Malta, invitandovi a guardare attraverso il buco della serratura del portone d’ingresso dove si può vedere, in lontananza, la Cupola di San Pietro. Effetto assicurato!

Un altro giochetto ottico d’impatto ha come pratogonista sempre il Cupolone visto da via Nicolò Piccolomini, nei pressi della collina del Gianicolo. Percorrendo la via dove la cupola di San Pietro è perfettamente centrata alla strada rettilinea, la si vedrà rimpicciolirsi in maniera esponenziale; al contrario, percorrendo la strada in senso inverso, se siete in auto ad esempio voltandovi, la vedrete ingrandirsi tanto da decifrarne i dettagli. Qual è la spiegazione logica? Forse un urbanista un po’ pazzerello!

TRASTEVERE

Il rione più caratteristico a Roma è senza dubbio Trastevere, posizione strategica anche se si vuole alloggiare per pochi giorni e per le donne che non rinunciano al tacco nemmeno sotto minaccia dei sampietrini! Comodo perchè la sera, se non siete muniti di auto e quindi non potete spostarvi, offre ristoranti, locali, bar e caffetterie per tutti i gusti.

In un labirinto di viottoli, tra turisti e trasteverini (considerati un popolo a sé dai romani, distinti per la loro fierezza, schiettezza e bizzarrìa) trovate “Ombre Rosse” dove sarà facile incontare uno dei tanti “personaggi trasteverini”, dai capelli bianchi e barba lunga, ingioiellato fino al collo, con tanto di mantella regale e libro esoterico sotto il braccio, mentre canta qualche nenia ai passanti curiosi. Un Leonardo matto dei giorni nostri. E questo vi assicuro è il bello di Roma, la gente!

Nessun altro locale dove sentirsi un vero romano dopo qualche calice di vino, “Grazia & Graziella” – e poi lasciamo alla vostra fantasia finire la frase…- è tappa fissa per un drink in compagnia o per un classico tonnarello cacio e pepe in un ambiente familiare con personale simpatico, e sei subito “a casa”. Verrete accolti da Angelo che in inverno vi offrirà, ebbene sì, un vin brulè bollente. Ci si ritorna sempre volentieri!

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VILLA DORIA PAMPHILI

Villa Doria Pamphili è il parco più grande di Roma e una delle ville meglio conservate della città. 184 ettari di superficie nobile dove oggi adolescenti, ragazzi, nonni e cani si sbaciucchiano appassionatamente. Il paesaggio è meraviglioso in primavera e in estate e ricorda i prati verdeggianti di Monet.

uno scorcio del parco di Villa Pamphili
uno scorcio del parco di Villa Pamphili


MERCATO DI PORTA PORTESE

Onestamente è stato una delusione, mi aspettavo il folclore tipico romano, le filastrocche con le rime, il caos di chi “te vo’ venne a robba sua”, il cibo di strada, invece si trovano solo ammassi di bancarelle bengalesi e indiane, come in qualsiasi altro mercato.

MERCATO DI CAMPO DE’ FIORI

Al centro della piazza di Campo de’ Fiori, tra ristoranti che servono würstel e omelette alle nove del mattino e cappuccini alle cinque del pomeriggio, si estende il mercato di alimenti, dove poter assaggiare le marmellate, i pomodorini secchi, i liquori cremosi. Non è particolarmente grande ma è molto caratteristico e nelle vicinanze si trovano le storiche vie che prendono il nome degli artigiani che un tempo lì vi hanno lavorato: via dei Giubbonari, via dei Cappellari, via dei Baullari.

CAFFE’ SANT’EUSTACHIO

Se amate il caffè, da veri italiani, portate a casa lo speciale Caffè Sant’Eustachio, uno dei migliori d’Italia. Il bar nasce nel 1938 e conserva ancora l’apparecchio per la torrefazione a legna; si trova a due passi dal Pantheon e della miscela aromatica e profumata non potrete più fare a meno!


GINGER SAPORI E SALUTE


In via Borgognona 43-46 si trova “Ginger, sapori e salute“, punto di riferimento per chi è alla ricerca di una dieta sana. Speciali gli smoothie a colazione, Ginger propone prodotti di agricolutura biologica e sostenibile, con una vasta scelta di piatti vegani e vegetariani. Atmosfera luminosa ottima per un pranzo, forse un po’ meno per una cena.

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LA CIAMBELLA

Se volete provare piatti tipici della cucina romana, ma rivisitati in chiave moderna, questo è il posto giusto! La Ciambella Bar à Vin con Cucina si trova in via Arco della Ciambella 20 ed è gestito da due adorabili donne, una chef in cucina e Mirka ai tavoli. Ottima la trippa in vasetto con pecorino e menta e gli spaghettoni Mancini (con pomodori pachino e pecorino), provenienti da un’azienda che, unico caso in Italia, coltiva il grano e lo produce. Ambiente sobrio, qualità dei prodotti ottima e servizio eccellente; quando l’amore per la cucina e la passione per il proprio lavoro si incontrano, il risultato non può che esser buono!



LA MUCCA ASSASSINA

Dulcis in fundo, per concludere in bellezza il vostro soggiorno a Roma, non potete non vedere uno spaccato dell’Italia, in uno dei locali più gettonati nell’ambiente LGBT: Il Muccassassina.
Il locale nasce nei primi anni ‘90 come serata per l’autofinanziamento del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, associazione di volontariato che si occupa dei diritti civili delle persone glbt, di lotta all’AIDS e all’omofobia. All’inizio le serate si svolgevano
all’interno dei padiglioni dell’ex Mattatoio di Testaccio a Roma, è da qui che prende il nome il party e il logo: una mucca che impugna una falce per vendicare le sue compagne macellate.
Oggi è un vero e proprio fenomeno di costume, con serate a tema e dove suonano dj di fama internazionale. E’ disposta su tre livelli e offre musica pop, R’n ‘B, commerciale, house, techno house, ma la vera vita del Muccassassina la trovate all’ultimo, dove si svolgono gli spettacoli sul palco con i fisici più belli d’Italia, e dove ciascuno è libero di amare chi gli pare. Divertimento assicurato!


(in copertina uno scorcio di Villa Pamphili
foto M.D.N.)