La vestale di Antonio Grimaldi incanta l’Haute Couture parigina

Una dea, vestale di un’eleganza senza tempo calca la passerella di Antonio Grimaldi: il couturier romano, ex allievo di Fernanda Gattinoni, ha sfilato nel calendario ufficiale dell’haute couture parigina in qualità di membro invitato, patrocinato dall’ex direttore creativo di Givenchy, Riccardo Tisci. Un ingresso trionfale per Grimaldi, che porta nell’haute couture parigina il suo stile iconico, intriso di soave leggiadria e di sontuosa eleganza.

Sofisticata ed altera, la donna immaginata dal couturier si staglia sullo sfondo di un tempio, di cui diviene sacerdotessa e depositaria di formule millenarie: nella mirabile location del Salone Imperiale dell’Hotel Westin di Parigi, che un tempo accolse il genio di Yves Saint Laurent, ha avuto luogo un défilé suggestivo, il cui protagonista assoluto è stato lo stile, declinato su pepli monospalla impreziositi da intarsi e drappeggi. Pathos e poesia si alternano come fil rouge di una collezione PE2017 che omaggia il padrino di Grimaldi con un cuore cucito su un completo pantalone impreziosito da frange, outfit che apre il défilé, e sulla felpa nera che lo stesso couturier indossa a fine sfilata.

Ad ispirare Grimaldi è Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza, che trova incarnazione nelle sue donne dal fascino algido e dall’allure mistica: sobrietà ed equilibrio di ispirazione neoclassica si ergono come principi cardine dell’estetica di Antonio Grimaldi. Sfilano lunghi abiti da sera in impalpabile chiffon di seta plissettata, tra linee pulite e geometrici virtuosismi stilistici: l’ispirazione ellenistica predomina, tra lavorazioni di alta sartoria e charme pudico. L’Olimpo trova incarnazione nelle donne che si alternano sulla passerella: tra citazioni letterarie ad alto impatto scenografico e suggestioni allegoriche passiamo in rassegna il vasto corollario delle divinità, in bilico tra l’imperitura forza della giusta Atena e l’ineluttabilità di un destino di cui tessono i fili le Moire.



A metà tra un’amazzone e una cariatide, sfila la donna Grimaldi, sfoggiando trasparenze seducenti e corpetti caratterizzati da microreti ricamate rigorosamente handmade. Una carrellata di 30 uscite in cui l’estro creativo del couturier romano trova espressione nei ricami e nelle lavorazioni preziose: dal suo atelier di Largo Argentina, lo stilista si è imposto all’attenzione del jet set internazionale, vestendo teste coronate e capi di Stato. Tra i suoi clienti le principesse degli Emirati Arabi e molte celebrities italiane ed internazionali, tra cui Moran Atias, Ornella Muti, Fiorella Mannoia. Dopo la sfilata ha avuto luogo un pranzo in onore del couturier, organizzato presso l’Ambasciata Italiana di rue de Varenne da Giada Magliano di Santasilia. «È un momento di svolta per la mia maison», ha ammesso lo stilista.

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