Della Valle: in casa Tod’s lo stilista non serve più

La dichiarazione è forte, e sembra destinata inevitabilmente ad aprire orizzonti nuovi ed inusitati nel fashion biz. In casa Tod’s, dopo l’addio di Alessandra Facchinetti, il direttore creativo sembra ormai una figura destinata a scomparire. Ridimensionata la sua importanza, lo stilista sarebbe quindi considerato oggi non essenziale ai fini della messa a punto delle nuove collezioni. A dirlo è Diego Della Valle, patron del gruppo marchigiano. Così l’imprenditore si è espresso durante il Luxury Summit organizzato dal Il Sole 24 Ore.

La dichiarazione intendeva commentare l’addio della stilista Alessandra Facchinetti, che all’inizio del mese corrente ha abbandonato dopo tre anni la direzione creativa di Tod’s. Ma Della Valle non ha mezze misure nel proferire parole dalla portata storica, che hanno profondamente sconvolto il mondo fashion e che gettano scenari inquietanti sul futuro della moda: “Lo stilista, a noi, nel senso classico, non serve più perché credo sia diventato, tranne in alcuni casi, un po’ un rallentatore dei progetti”, ha affermato Della Valle, annunciando nuovi progetti di sviluppo previsti per il mese di giugno.

“Il fatto di andare ogni mese nei negozi è già un’antitesi. Lo stilista se è bravo è un pensatore, ha bisogno dei tempi, ha le sue comprensibili incertezze, vuole rifare le cose, tutto questo non è più contemplato nella velocità che noi oggi dobbiamo avere nelle aziende”, ha poi aggiunto. “Se voi osservate i nuovi stilisti, di stile praticamente non sanno niente, sono fenomeni tra pr e socialite. Mai avrete visto un marchio di rilevanza mondiale senza lo stilista. E qualche volta, quando è capitato, è stato un dramma. Oggi si avverte che il mercato si orienta da un’altra parte”.

Il presidente di Tod's, Diego Della Valle
Il presidente di Tod’s, Diego Della Valle


Se da una parte viene quindi rinnegata la figura stessa del direttore creativo, che, secondo Della Valle, oggi sarebbe reo di rallentare la velocità e i tempi di produzione, tuttavia mancherebbe a tutt’oggi una reale strategia per modernizzare il brand e renderlo capace di tenere il passo in una società in cui la velocità sembra essere diventata condicio sine qua non. A suo dire Tod’s non aderirà infatti alla filosofia del “see now-buy now” che oggi domina il mercato della moda: le collezioni del celebre brand italiano non verranno quindi messe in vendita subito dopo la loro presentazione. Un approccio che risulta quasi antitetico alle dichiarazioni circa la figura del direttore creativo del brand. Della Valle ha inoltre auspicato razionalità e buon senso come base su cui sviluppare le nuove strategie aziendali che saranno messe a punto entro qualche settimana. Resta da chiedersi se si possa considerare valido un simile approccio, e se dovremo quindi aspettarci l’avvento di una nuova era per la moda, intrisa di qualunquismo e rea di non aver dato il giusto valore alla creatività del singolo, un’era in cui la stessa figura dello stilista sarà drammaticamente soppiantata dalla spersonalizzazione e dalla meccanizzazione dominanti nelle logiche di mercato.

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