Pathos escatologico in passerella da Guo Pei

A volte la moda è ancora capace di emozionare: ne sa qualcosa Guo Pei, vincitrice morale della settimana dell’haute couture parigina. La couturier cinese ha sfilato nella cornice della Conciergerie, che fu prigione di Maria Antonietta prima della sua decapitazione. In passerella trionfano suggestioni escatologiche, in un’allegoria dal sapore mistico.

Teatrale, maestosa la sfilata presenta tessuti fosforescenti e un appeal unico: sfila una reincarnazione della regina Maria Antonietta, un fantasma evanescente che non rinuncia ai fasti imperiali, in una processione di capi scultura e di accessori che ricordano delle reliquie, a partire dalle corone, onnipresenti in ognuna delle diciannove uscite da cui è composta la collezione PE2017.

Largo ad ispirazioni medievali e dettagli che strizzano l’occhio al Barocco, tra citazioni divine e charme principesco: creature mitologiche si alternano sul défilé, l’una sfoggiando una sorta di cintura di castità e l’altra simile ad un’infanta aliena. Chiude la sfilata una splendida Carmen dell’Orefice: la top model più longeva del mondo, 85enne (con 70 anni di carriera alle spalle) sfila in un tripudio di rosso cardinalizio. “Lei è la regina delle modelle”, commenta Guo. “Unisce uno spirito da regina alla devozione”.

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Cristalli e opulenza fanno da padrone in una sfilata che si distingue nettamente nel panorama dell’haute couture parigina, che grazie alla couturier cinese ritrova una dimensione oggi perduta. Regale e magnifica la donna immaginata da Guo Pei coniuga sfarzo couture a note oniriche. Un lavoro certosino lungo anche due anni è stato necessario per creare i capi che compongono la collezione.



L’ispirazione deriva dal viaggio compiuto nella cittadina svizzera di St. Gallen, dove la stilista ha incontrato nella cattedrale risalente al 18esimo secolo Jakob Schlaepfer, grande creatore di tessuti: dalla collaborazione tra i due nascono le sete preziose e le fibre metalliche in oro come anche i motivi allegorici che si alternano sul catwalk. Il mood è monarchico e le citazioni ecclesiastiche celebrano il potere temporale della Chiesa e dell’Impero: fantasia, dramma e pathos, non manca nulla nella sfilata, tra mitrie papali e corollari ex voto.

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Guo Pei, classe 1967, è molto amata dalle celebrities, a partire da Rihanna, che sfoggiò una sua creazione al Met Ball 2015. La couturier è stata inoltre la prima asiatica ad essere invitata a far parte della Chambre Syndacale de la Haute Couture. Un successo senza confini per uno stile capace di emozionare.

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