La moda ibrida di Guy Laroche

Ritorno alle origini per Guy Laroche, che porta sulla passerella del prêt-à-porter parigino una collezione basata sull’estetica primigenia del brand. L’idea di eleganza classica da sempre prediletta dal brand si unisce alle note inedite di un sex appeal privo però di reali risvolti: adottando un’ottica unisex, si sfoglia ora nell’archivio del brand, citando due foto storiche, raffiguranti l’una una donna strizzata in un maxi dress in crepe di seta e l’altra un fur coat colorato. Si tratta di due uscite tratte da due collezioni couture risalenti ai primi anni Settanta: “L’uso della sessualità come base dell’eleganza”, questo il monito da cui si parte in un excursus affascinante attraverso lo stile di Guy Laroche. Adam Andrascik apre il défilé con una giacca blu impreziosita da due bande in pelliccia che si estendono dal colletto attraverso spirali che circondano la silhouette. Risulta forse un po’ ripetitivo il continuo gioco di flash-back rispetto al passato: ma potenti le silhouette slim si alternano ad abiti con scollo a v, tra crepe di seta asimmetrica declinata nei toni del turchese, del fucsia e del giallo lime. Non mancano combinazioni ardite ed eclettiche, tra decorazioni multicolor e sartorialità nei capispalla. Impalpabili ed eterei certi abitini, alternati a bluse dalle profonde scollature, da indossare con blouson e pantaloni sartoriali a vita alta; audaci accostamenti cromatici caratterizzano molte delle uscite, tra scollature stile Bardot e gonne svolazzanti. Un mix di femminilità brada e note mannish caratterizza i lunghi abiti black smorzati da montoni in chiave mini, mentre fasce bustier nere strizzano il punto vita di chemisier fucsia. Caleidoscopica ed affascinante, la collezione spazia attraverso numerose ispirazioni, che hanno reso il brand iconico. Il capo principe della sfilata è la giacca impreziosita da stola in pelliccia a contrasto, da indossare su pantaloni ampi decorati finemente.

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