Harald V parla di immigrazione e omosessualità: il discorso del re di Norvegia diventa virale

Il discorso del re di Norvegia Harald V del primo settembre è diventato virale in pochi giorni: si parla di omosessualità, di disabilità, di immigrazione e di integrazione. Ci voleva un uomo di 79 anni per ricordare all’Europa quanto sia preziosa la diversità. Dal giardino del Palazzo Reale di Oslo, re Harald V ha conquistato i Norvegesi e non solo, diventando in breve il nonno più ammirato del mondo. «I norvegesi siete voi. I norvegesi siamo noi, la Norvegia è unita, è una, alla Norvegia appartengono tutti gli esseri umani che ci vivono per quanto diversi tra loro possano essere» è il succo del discorso del re condiviso milioni di volte sui social media.


Sono soprattutto le nuove generazioni a sentirsi finalmente capite e accettate nella loro vastità di sentimenti, idee e aspirazioni da una testa coronata con diverse decadi più di loro alle spalle. In una Nazione, e più in generale in un’Europa, sempre più diffidente, spaventata, intollerante verso l’altro, re Harald V dichiara la sua visione della vita con un piglio serio e tenero allo stesso tempo. «I norvegesi vengono dal nord della Norvegia, dalla Norvegia centrale, dal sud della Norvegia e da tutte le altre regioni. Sono norvegesi anche coloro che sono venuti dall’Afghanistan, dal Pakistan e dalla Polonia, dalla Svezia, dalla Somalia e dalla Siria – ha detto il sovrano, puntando i riflettori sull’integrazione – I miei nonni vennero qui emigrando dalla Danimarca e dall’Inghilterra centodieci anni fa. Non è sempre facile dire da dove veniamo e di che nazionalità siamo. La casa è il luogo dove batte il nostro cuore, e non sempre può essere confinata all’interno delle frontiere nazionali». Il re ha toccato anche i temi dell’omosessualità e della tolleranza religiosa, continuando «Sono norvegesi ragazze che amano altre ragazze, ragazzi che amano altri ragazzi, e ragazze e ragazzi che si amano tra loro. I norvegesi credono in Dio, in Allah, in tutto o in nulla». Ingegneri e sportivi, atleti e disabili, sportivi e pigroni, amanti del rock o della musica dance, tutti i Norvegesi sono uguali nel cuore del loro sovrano.Così si può riassumere il discorso del re 79enne che ha tanto da insegnare alle giovani classi politiche e dirigenti dei Paesi Europei.