Morto Gianluca Buonanno, sindaco ed europarlamentare della Lega

Io amo tutti: alcuni amo averli attorno. Altri amo evitarli. Qualcuno amerei prenderlo a calci nel culo. Praticamente vivo di amore“. Questo è stato l’ultimo messaggio su facebook di  Gianluca Buonanno, paladino della Lega Nord e sindaco di Borgosesia (Novara), che si è spento ieri in un incidente d’auto nel Varesotto. Irriverente come è sempre stato. Da sindaco e da deputato della Lega (dal 2008 al 2014) era infatti noto per le sue provocazioni a Montecitorio o in tv, sempre in grado di suscitare polemiche. Secondo le ricostruzioni dell’incidente, intorno alle 17 la macchina su cui viaggiavano Buonanno e la moglie avrebbe tamponato un’altra vettura all’altezza di Gorla Maggiore (Varese). Il sindaco ed europarlamentare sarebbe morto in seguito a gravi ferite riportate nell’impatto, mentre gli altri passeggeri delle due auto sono feriti ma fuori pericolo.


Subito sui social si è scatenato un tamtam di battute sulla morte di Buonanno, un politico dalle provocazioni sempre politicamente scorrette. Impossibile dimenticare la sua invettiva contro la gestione della crisi dei migranti nel 2014, brandendo una spigola in aula o le proteste con tanto di manette a Montecitorio. L’ultima provocazione di Buonanno, con una pistola in mano durante un’intervista in tv per parlare di legittima difesa aveva provocato indignazione anche tra i suoi compagni di partito. Ma accuse e sberleffi dopo la sua scomparsa sono comunque un insulto che valica il doveroso rispetto per i morti, e vanno strenuamente condannati. Di tutt’altro tenore sono stati i messaggi di cordoglio sui social dei suoi colleghi. “Una preghiera. Buon viaggio a una persona leale, coraggiosa, concreta, onesta, generosa, sempre fra la sua gente da Sindaco e parlamentare – ha scritto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini dopo aver annunciato la morte di BuonannoUn pensiero ai suoi famigliari e alla gente della sua valle. Un impegno: non molleremo mai, anche per Te. Ciao Gianluca, mancherai“. Il Senatore del Carroccio Roberto Calderoli, lo ricorda come un “sindaco di cuore, un sindaco innamorato della sua gente, del suo comune, dell’incarico che i cittadini gli avevano affidato. Ma anche un sindaco ‘di testa’, che lavorava bene per davvero. Era un leghista verace, uno che le pensava, che le diceva e le faceva, uno che sapeva ascoltare la gente e soprattutto che sapeva lavorare per la gente, anche se a volte questo gli provocava critiche ingiuste“.